Quattro profughi nel camion
L’autista li scopre e chiama il 112

Calolziocorte Il camionista si è accorto all’ultimo dei minorenni afghani I fuggiaschi sono stati affidati ai servizi sociali dell’Ufficio d’ambito

Quattro profughi afghani nascosti nel cassone di un camion. È questo quanto è stato scoperto, nella mattinata da ieri, a Calolzio. Si tratterebbe di quattro minorenni, ora affidati ai servizi sociali dell’Ufficio d’ambito territoriale.

A chiamare il 112 per segnalare quanto stava avvenendo, è stato l’autista dello stesso mezzo pesante, con targa turca e il logo dell’azienda Alc Logistics impresso sul telone che ricopre i lati. Quest’ultima è un’impresa, attiva da oltre dieci anni nel settore dei trasporti, con base nei sobborghi di Istanbul.

Secondo quanto è stato possibile ricostruire, la telefonata al numero unico di emergenza è partita poco dopo le 11, con una pattuglia dei carabinieri di Calolzio che si è recata al Lavello, a poche centinaia di metri dalla caserma, per raggiungere il camion proveniente dalla Turchia. Il camionista avrebbe raccontato ai militari di essersi accorto soltanto all’ultimo della presenza dei quattro afghani, nel cassone del camion e di aver immediatamente avvisato le forze dell’ordine.Versione che nel pomeriggio di ieri è stata vagliata dai carabinieri, in cerca di riscontri. Si cerca, quindi, di stabilire se davvero, come al momento sembra plausibile, l’uomo alla guida del mezzo pesante sia stato fino all’ultimo inconsapevole della presenza a bordo dei quattro afghani, fra cui vi sarebbe almeno un minore.

Immediatamente le quattro persone trovate a bordo del camion sono state accompagnate in Questura per l’identificazione e per poi essere inserite, attraverso la Prefettura e l’ufficio d’ambito, nel sistema di accoglienza, in attesa di poterne ricostruire gli spostamenti.

L’ipotesi, tutta ancora da comprovare, al momento, è che provengano dalla rotta balcanica. Se così fosse potrebbero essere saliti di nascosto a bordo del camion, per poi far rumore nel momento in cui hanno deciso di scendere, sicuri ormai di essere in Italia.

Quel che è certo è che in queste settimane il numero di afghani che stanno raggiungendo la Turchia per poi muoversi alla volta dell’Europa sta crescendo. In molti hanno scelto la via del mare, come testimoniato dalla tragedia di Cutro, ma c’è anche chi si avvale dei cosiddetti “passeur” della rotta balcanica, cioè chi organizza il trasporto clandestino per superare i controlli, particolarmente stringenti, che vi sono alla frontiera fra la Bosnia e la Croazia. Una volta giunti in un paese dell’Unione Europea cercano, in ogni modo, un mezzo di trasporto per viaggiare verso l’Italia o il centro Europa.

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