Nell’hotel sull’Adda i profughi dell’Ucraina

Calolziocorte Nelle stanze del Lavello le prime due famiglie

Natalia, 68 anni, arriva da un paese vicino al Donbass. Quando il 24 febbraio i russi hanno dato il via all’invasione, ha deciso di lasciare tutto e di scappare con la figlia di 46 anni.

Prima di riuscirci, ci ha dovuto provare tre volte. Alla fine, è approvata a Leopoli. Quindi, da lì è passata in Polonia e, infine, ha raggiunto l’Italia. Vorrebbe ritornare al più presto in Ucraina, ma sa che sarà dura.

È invece fuggita dalla zona di Charkiv, nel nord dell’Ucraina, la famiglia di Stanislav, 43 anni, composta da quattro persone: hanno abbandonato la propria casa immersa nella campagna quando hanno visto che tutt’attorno cominciavano a piovere le bombe. Prima hanno raggiunto in auto il fratello, poi, tutti assieme sono passati in Polonia. Da lì si sono imbarcati su un aereo che li ha portati a Bergamo.Dopo qualche mese in casa della sorella che sta a Paderno D’Adda, hanno deciso di accettare di trasferirsi al Lavello.

«Questi -sono i primi ucraini ospitati qui all’hotel del Lavello. - spiega Paolo Dell’Oro, della Fondazione comunitaria del Lecchese - Fanno parte del gruppo di dieci ricollocati grazie a “Lecco ospita l’Ucraina”, in collaborazione con il Rotary di Lecco. Altri quindici arriveranno presto, in seguito al bando nazionale della protezione civile e di loro si occuperà l’associazione il Gabbiano».

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