L’addio a Bonacina: «Uomo umile e onesto». Penne nere in lutto

Calolzio Si sono svolti ieri i funerali del calolziese. Ad accompagnare la celebrazione religiosa i cori alpini. «Grazie per averci insegnato a vivere in comunità»

«Ci sono atteggiamenti che ci rendono graditi a Dio: lavorare per la comunità, aiutare gli altri e vivere secondo le beatitudini. Ed Enrico Bonacina ha vissuto così, la sua vita si è rispecchiata nelle parole che ci ha lasciato Gesù».

Il cordoglio

Le parole del parroco don Giancarlo Scarpellini hanno accompagnato i famigliari, gli amici alpini e quanti hanno conosciuto e stimato Enrico Bonacina, 84 anni, nel triste ultimo saluto.

Ieri, in tantissimi, con il cappello con la penna nera e senza, si sono riuniti nella chiesa arcipresbiterale di San Martino Vescovo, per il funerale di Bonacina, alpino di lunga data, storico segretario della sezione calolziese “Pippo Milesi” e tra i fondatori del Genepì e della fusione dei cori Ana di Calolzio e di Olginate. Una cerimonia sentita e partecipata, accompagnata dai canti del coro degli Alpini. Il calolziese è morto all’ospedale di Lecco dopo essere stato vittima di un grave incidente avvenuto lunedì 22 agosto, quando la Fiat Panda su cui viaggiava insieme alla moglie Mariarosa Scola, si è schiantata contro un muro, a pochi passi da casa.

La sua morte ha subito commosso la città, che ieri lo ha ricordato con dolore, ma anche tanta gratitudine. Come ha sottolineato il parroco, durante l’omelia.

La preghiera dell’alpino

Carlo Viganò, storico ex capogruppo delle Penne nere ha letto commosso la preghiera dell’alpino e ha voluto rendere omaggio all’amico scomparso: «Grazie per il cammino fatto insieme a noi: dalla tenda della solidarietà, agli incontri nelle scuole, alla creazione del giornale del gruppo. Ma anche per la buona riuscita della nostra adunata di sezione nel 2005 e per il lavoro che ci ha portati ad avere la nostra nuova sede, la nostra casa. Come da accordi, è tutto pronto per il libro sulla nostra sezione alpini. Manca però adesso, il nostro capo redattore». Difficile sintetizzare in poche righe, un’amicizia lunga una vita: «Grazie per averci insegnato, con la tua umiltà, la tua pacatezza e la tua onestà, da galantuomo qual eri, a vivere in comunità» ha affermato.

I ricordi

Andrea Radaelli, presidente del coro Alpini dell’Adda ha voluto ricordare: «Vent’anni fa nasceva una cosa strana, dall’unione tra il coro Ana di Olginate e quello di Calolzio. Enrico si è adoperato molto per questo obiettivo e più di tutti ci ha creduto, ci ha dato la forza, il supporto burocratico per renderlo reale. E anche oggi siamo qui uniti per salutare il nostro amico».

Bonacina, oltre alla moglie, lascia i figli Stefano con Gabriella e Dario con Laura, gli affezionati nipoti Riccardo, Marta e Tommaso, la sorella Mariarosa e il fratello Gianni con Rita. La salma è stata portata al cimitero maggiore.

© RIPRODUZIONE RISERVATA