Gualtiero Isacchi
primo arcivescovo di Valmadrera

Nominato da Papa Francesco alla guida di Monreale

La città di Valmadrera ha il suo primo arcivescovo: è monsignor Gualtiero Isacchi, 51 anni. Nipote di don Silvano Motta - il cui ricordo è tuttora molto vivo - è cresciuto nella storica via Trebbia e sempre a Valmadrera ha ricevuto i primi Sacramenti.

Il 28 aprile 2022 papa Francesco lo ha nominato arcivescovo di Monreale, che tecnicamente appartiene alla Regione ecclesiastica Sicilia e include 24 comuni tra cui la città metropolitana di Palermo. Nel prossimo mese di luglio, monsignor Isacchi riceverà l’ordinazione episcopale nella cattedrale di Monreale. Durante la stessa celebrazione prenderà possesso canonico dell’arcidiocesi. Il 4 aprile 2009 papa Benedetto XVI già gli aveva conferito - giovanissimo - il titolo onorifico di cappellano di Sua Santità. La sua è stata una vocazione precoce: nato il 7 settembre 1970, monsignor Isacchi ha frequentato le scuole medie e il liceo nel seminario minore dell’arcidiocesi di Milano, per poi passare al seminario diocesano di Albano Laziale, dove si era frattanto trasferita la famiglia.

Nel dicembre 1994 è stato ordinato presbítero. Durante le messe della domenica, e nella precedente funzione di sabato sera, il parroco di Valmadrera don Isidoro Crepaldi ha invitato i fedeli a unirsi idealmente in preghiera con monsignor Isacchi «celebrando la Grazia di questo ulteriore dono spirituale per Valmadrera», peraltro ricchissima di vocazioni (anche femminili e in ambito missionario).

Finora, Valmadrera aveva dato i natali a due vescovi: a Bernardo Citterio, nato nel 1908 a Paré e deceduto nel 2002, e a padre Italo Dell’Oro nato, per l’esattezza, il 20 giugno 1953 al Gaggio di Malgrate, ma poi subito trasferito con la famiglia a Valmadrera, dove è cresciuto, in via Petrarca, restando legatissimo alla comunità. Padre Dell’Oro, come è noto, è stato ordinato il 2 luglio 2021 nella cattedrale di Houston, in Texas; appartenente alla congregazione dei Somaschi, è sacerdote da quasi 40 anni, 30 dei quali vissuti a servizio di quella arcidiocesi.

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