Calolzio. Un vestito d’alluminio
per l’ultima Rolls Royce

Un prototipo del modello è arrivato al Golf club, il responsabile del progetto ne ha illustrato i contenuti

Guidata dal presidente Walter Fontana, la Rolls Royce “Dawn” ha parcheggiato al limitare del campo da diciotto buche, nel “Golf club Lecco”, al termine del trofeo intitolato appunto all’icona, riconosciuta in tutto il mondo; il messaggio che Fontana ha voluto lanciare, è stato un inno all’ottimismo, alla speranza in un’autentica alba, che è appunto il nome della vettura. “Fontana Group”, a Calolziocorte (una delle aziende più innovative e competitive nel settore dell’automotive e fornitrice di prestigiosi marchi di settore) scriverà una pagina di questa storia, contribuendo a una svolta epocale: produrrà infatti parti della carrozzeria.

«Cioè, proprio ciò che si vede, che rende immediatamente riconoscibile quest’auto da sogno», ha rimarcato entusiasta Fontana. Per la prima volta, la scocca sarà interamente in alluminio: ospite del “Golf club” è stato perciò Philip Koehn, il direttore dell’engineering di Rolls Royce, che ha sviluppato il progetto “Dawn”. Tra gli altri vip presenti, Romeo Sozzi - sinonimo di “Promemoria”, il valmadrerese che da anni firma arredamento di lusso - nel clima disteso della serata ha accettato l’invito di parcheggiare anche la propria Rolls Royce, anno 1976, nel prato: l’ha fermata a breve distanza dalla pronipote, mettendo futuro e tradizione a confronto. Quali, le principali differenze? Lo ha spiegato un gioviale Koehn, definendo «il più grande errore di Rolls Royce il non aver ancora prodotto un’auto con Fontana», ma l’attesa sarà breve. Il partenariato industriale porterà a concretizzare una nuova gamma di prodotti: due modelli, l’uno nel 2017 e l’altro nel 2018.

Le “Dawn” in circolazione, intanto – è stato spiegato – sono solo venti: verranno testate, perfezionate, sviluppate, infine rottamate per lasciare posto solo alla perfezione delle vetture che l’esperienza avrà frattanto generato. «Le Rolls Royce sono vetture nate per sognare – ha osservato Walter Fontana – Con la nostra collaborazione, questo tradizione continua e si evolve: dalle nostre scuole escono diplomati e laureati che possono contribuire a costruire questi gioielli, invidiato dal mondo».

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