Ancora scritte razziste. Contro gli ebrei

Valmadrera Prima la svastica e il saluto a Hitler, ora un nuovo messaggio d’odio sulla sede del Partito democratico. Unanime la condanna. Il comandante Francese: «Il luogo è videosorvegliato: abbiamo acquisito le immagini»

«Giudei al forno»: è lo sconvolgente slogan comparso ieri notte sulla sede del Pd di via San Giuseppe, evidentemente in risposta alle reazioni unanimi di condanna seguite al primo gesto, del 26 agosto scorso.

Allora, come si ricorderà, era stato tracciato il saluto nazista, con una svastica, un altro slogan (contro la «sostituzione etnica») ed era stata rotta la bacheca accanto alla targa tributata dalla Sinistra alla memoria di Enrico Berlinguer. L’altra notte, nello stesso posto, lo spregio è stato ripetuto.

Le telecamere

L’ignobile espressione razzista è stata scritta proprio sulla bacheca vuota, in pennarello rosso come le precedenti, ma stavolta più frettolosamente, con una grafia imprecisa, forse nella fretta dell’autore, per non essere sorpreso. «Il luogo è videosorvegliato - riferisce il comandante della polizia intercomunale, Cristian Francese - Le immagini sono state acquisite e le indagini stanno proseguendo». Il fatto, intanto, suscita vero e proprio allarme. Per Sinistra Cambia Lecco, Alberto Anghileri dichiara: «Siamo di fronte a tutt’altro che ragazzini: i bambini non scrivono queste cose e la tempistica è altrettanto inquietante, subito dopo le reazioni di esecrazione seguite al primo gesto. Costui segue i media ed è convinto di ciò che afferma. Pertanto, accanto alla piena solidarietà per il Pd e il popolo ebraico, nel condannare il gesto antisemita, rivolgiamo un appello a chi avesse visto o sentito qualcosa: gesti del genere offendono l’umanità, tanto più mentre la guerra in Ucraina ripropone orrori documentati dalla televisione e dal web. Oggi nessuno può dire di non sapere. Chi inneggia, sa di cosa parla».

Anche dal centrodestra, la reazione è dura: «Siamo di fronte a una provocazione che non può restare impunita», per il coordinatore provinciale di Forza Italia, Davide Bergna. «Avevo definito costui un imbecille, dopo il primo gesto - ricorda - ma ora è chiaro che si tratta di qualcosa di più grave. Il responsabile va identificato e punito per il reato. Ha lanciato una sfida alla società civile e occorre dimostrargli che l’ha persa. Gli va anche detto chiaro che è un vigliacco: si mostri, venga in piazza a ripetere gli slogan; altro che nascondersi di notte dietro a un pennarello».

La denuncia

Il segretario provinciale del Pd, Manuel Tropenscovino si chiude nel silenzio: «Abbiamo sporto denuncia - informa - e deciso di non dare più risonanza». Gli dà ragione il referente di Valmadrera della Lega, Flavio Nogara: «Fin dall’inizio - rammenta - avevamo esortato a non dare risalto, magari per fare le vittime e ottenere propaganda. A noi della Lega imbrattano sempre le sedi, ma stiamo zitti. Chi scrive certe inaccettabili frasi, inumane, si alimenta dell’eco. Il silenzio è di solito l’arma migliore, ma stavolta - aggiunge Nogara - ci sentiamo altresì di unirci alla testimonianza, forte e toccante, della concittadina cavalier Emilia Dell’Oro, vittima con la famiglia del nazismo e che ne ha ricostruito la cruda realtà storica: una lezione che certi esaltati dovrebbero imparare».

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