Achille tornerà a Detroit fra tre mesi. Sarà sottoposto ad altre due operazioni

Monte Marenzo La prima fase degli interventi è andata a buon fine. Prosegue la raccolta fondi. Nonno Fabrizio: «Continua a non vedere, i medici hanno consigliato di attendere dicembre»

Fra tre mesi, il piccolo Achille Losa, volerà nuovamente a Detroit, insieme a mamma Sara e papà Simone, per sottoporsi al terzo e quarto intervento agli occhi.

La prima fase è tecnicamente riuscita. L’equipe del professor Antonio Capone è riuscita a stendere la retina. Adesso, in attesa di verificare che resti al suo posto, è il momento di programmare la terza e quarta operazione, grazie alle quali Achille potrà cominciare a percepire la luce e vedere le ombre.

Gli ostacoli

A Monte Marenzo, nonno Fabrizio e nonna Cristina sono felicissimi.

L’ospedale di Detroit, a cui il figlio Simone e la nuora Sara si sono rivolti, è infatti riuscito a superare gli ostacoli davanti ai quali l’equipe italiana guidata da un’altra luminare come la dottoressa Grazia Pertile dell’ospedale Don Calabria di Negrar di Valpolicella, a Verona, si era arresa.

«A maggio, due mesi dopo la nascita - ricorda il nonno - eravamo andati dalla dottoressa Pertile. Per analizzare la situazione, Achille è stato anestetizzato. Speravamo che la dottoressa riuscisse a stendere la retina ma, purtroppo, l’intervento in sala operatoria non è mai iniziato perché la dottoressa ha detto che non ci sarebbe riuscita».

Senza perdersi d’animo, i genitori si sono rivolti a un altro grande ospedale specializzato in interventi di oftalmologia come quello di Barcellona, arrivando infine a individuare quello di Detroit che ha la più alta casistica di interventi su soggetti affetti dalla sindrome di Norrie, a causa della quale i bimbi, nati ciechi per motivi genetici, tra i 6 e i 9 anni, diventano anche sordi.

«Dopo i primi due interventi - continua il nonno - Achille continua a non vedere come prima ma ora che la retina è stata stesa sarà possibile programmare la terza e quarta operazione. I medici hanno consigliato di attendere tre mesi. Di conseguenza, i prossimi interventi saranno tra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio».

Per allora, i genitori di Achille si imbarcheranno su un volo per gli Stati Uniti e resteranno sul suolo americano circa un mese, così da garantire al loro piccolo il tempo necessario per subire le due operazioni.

Poi, ma lo si deciderà più avanti, non sono esclusi ulteriori interventi che, poco alla volta, se coronati da successo, potranno ulteriormente migliorare la situazione.

Le donazioni

Nel frattempo, le donazioni sul sito gofoundme per Achille continuano. L’obiettivo dei 400 mila euro è stato superato e ancora c’è chi dà un piccolo o grande contributo.

Per ora, i genitori hanno attinto al fondo per far fronte alle spese sostenute ma tutti i soldi che dovessero avanzare saranno comunque utilizzati per sostenere la ricerca scientifica in modo che un giorno la medicina possa sconfiggere la sindrome di Norrie e regalare una vita normale a tutti bambini che ne sono affetti.

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