Mi riferisco agli ultimi insulti rivolti a Mario Balotelli e bollati dai più come razzisti. Credo che si faccia molta confusione in meriito.
Forse in ciascun di noi in dosi evidentemente diverse esiste un lato oscuro e direi perfido. A volte si palesa nel disprezzo o nella diffidenza del diverso, sia per il colore della pelle o semplicemte per la provenienza geografica (il campanilismo molto presente in Italia è addirittura esasperato in certe regioni) o per la diversa fede politica e addirittura calcistica e ancora per le diverse inclinazioni sessuali, insomma in tuttociò che ci rende diversi.
Uno psicologo o forse un religioso potrebbero dare delle spiegazioni in merito alle cause ma non aspettiamoci soluzioni da un politico.
Per tornare al caso Balotelli ed al dibattito :"italiani razzisti si o no?", direi che più di razzismo sia proprio tutta colpa di quel sentimento che accennavo ci rende irascibili, rissosi col vicino di casa anzichè con colui che ci attraversa la strada. La giustizia è al collasso perchè si ricorre a cause legali per futili discussioni. Le crisi matrimoniali e familiari testimoniano un malessere di questa società forse senza precedenti.
Questi comportamenti della tifoseria, giudicati razzisti non sono che un aspetto della maleducazione che trova sfogo nel tifo da stadio, in fondo non sono diversi dagli insulti di vario stampo urlati a squarciagola o peggio scritti sugli striscioni e non sono certo peggio dei pestaggi violenti che si verificano anche fuori dagli stadi.
Credetemi è una delle tante e vigliacche espressioni del branco che ci spinge proprio a pensare che noi uomini pur cristiani e battezzati ci riveliamo peggiori della bestia più feroce.
Romano Valsecchi
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