Lo sport sotto choc
Morto Kobe Bryant

L’elicottero con cui stava viaggiando con la figlia di 13 annì ha preso fuoco ed è precipitato

La star della Nba Kobe Bryant è morto in un incidente di elicottero in California, nella contea di Los Angeles. Lo riporta il sito Tmz.

Bryant era a bordo del suo elicottero privato con almeno altre tre persone, oltre al pilota. Tutti i passeggeri sono morti. Il velivolo ha preso fuoco una volta precipitato e inutili sono stati i soccorsi.

Tra le cinque vittime dello schianto c’è anche la figlia della leggenda del basket Gianna Maria.

Gianna Maria, 13 anni, era la primogenita di Kobe e la moglie Vanessa, ed era un astro nascente del basket femminile. Ultimamente era stata ripresa in atteggiamento affettuoso col padre tra il pubblico di una partita dell’Nba.

Cinque titoli Nba, due ori olimpici e milioni di fans in tutto il mondo, ammaliati anche dal suo sorriso e dalla naturale simpatia. Kobe Bryant, detto Black Mamba, era tutto questo, un campionissimo del basket la cui scomparsa sconvolge il mondo dello sport. Meglio di lui ha fatto solo Michael Jordan, che di anelli ne ha messi in bacheca sei, basta questo a far capire chi fosse quel bambino che papà Joe, a lungo giocatore in Italia, chiamò Kobe perché andava pazzo per quel tipo di carne giapponese, «di una tenerezza incredibile». Kobe amava profondamente l’Italia essendoci cresciuto: a Rieti lo ricordano ancora quando stava tutto il giorno con il pallone a spicchi in mano e attraversava la Terminillese per andare a giocare al campetto degli Stimmatini, o per accompagnare il padre agli allenamenti. Anche a Reggio Emilia lo amavano, e lì aveva ancora tanti amici. La passione era ricambiata, perché Kobe adorava l’Italia, di cui parlava perfettamente la lingua, al punto da tornarci spesso per le vacanze:

Positano e Capri le sue mete preferite e non è un caso che una delle sue quattro figlie sia stata chiamata come l’isola prediletta. Dall’Italia Kobe aveva preso anche la passione per il calcio, e infatti tifava Milan per via dell’innamoramento, rivelò una volta durante i Mondiali in Sudafrica che seguiva dal vivo e da appassionato, per la squadra di Gullit, Van Basten e Sacchi «che mi ha tanto affascinato quand’ero un ragazzino».

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