Lecco, Marzorati non vede l’ora d’esserci: «E così studio da ottico per il mio futuro»

Calcio serie C Anche l’esperto difensore centrale bluceleste è in attesa di notizie dal club: «Intanto mi alleno con la famiglia: i miei bambini Leonardo e Giulia mi fanno correre molto»

Nessuna nuova. Ma come? Era tanto attesa… Eppure non si muove foglia. Anzi sì. Si susseguono i colloqui societari ma le risposte che Gino Di Nunno aveva promesso per metà settimana, ieri non sono arrivate.

Per cui si va avanti sperando che la famiglia si decida in fretta.

Intanto i giocatori si telefonano tra di loro, si scambiano informazioni, cercano di capire come e dove tira il vento. E tra loro anche uno come Lino Marzorati, difensore centrale, che rimarrebbe volentieri a Lecco non solo perché è un classe 1986 che a 35 anni suonati vuole ancora dire la sua, ma perché pensa di poter essere utile proprio alla causa bluceleste.

Ma andiamo con ordine: «Non sappiamo ancora nulla. Una settimana fa avevo chiesto, ma mi avevano risposto che avrebbero deciso questa settimana. Se non l’hanno ancora fatto, avranno le loro ragioni. Tante squadre fanno molta fatica, in serie C, in questo momento: la Triestina, il Siena, la Pro Patria… Insomma capisco che il momento non sia facile per nessuno. Ci vuole pazienza. E il nostro ruolo, ora, è solo di aspettare e supportare. Inutile creare polemiche di qualsiasi tipo».

Così, nella snervante attesa di novità, Lino Marzorati, difensore roccioso, ex Milan (contento dello scudetto della sua ex squadra), si dedica agli allenamenti…con la famiglia: «Oggi bicicletta, domani piscina. Mi alleno con i bambini e cerco di dare loro spazio: Leonardo 7 anni e Giulia 9 anni mi fanno correre molto. Mi sono messo in porta a rifiatare, dopo una partita a tutto campo con gli amici di mio figlio», scherza Marzorati.

Poi il difensore centrale del Lecco diventa serio: «Giocherò sempre meno, in futuro. Non posso garantire trenta partite all’anno, ma posso dare ancora il mio contributo soprattutto nella costruzione del gruppo, della mentalità, della squadra. Una cosa bella e forte del Lecco di queste due ultime stagioni è stata l’amicizia, il gruppo, sarebbe bello proseguire l’avventura tutti insieme».

In un campionato come quello di serie C il gruppo rischia di essere più importante dei “campioni”. Anche perché ce ne sono pochi, di campioni veri, in terza serie. Il Lecco, poi, puntando sui giovani, di sicuro avrà bisogno di vecchi che tengano la barra del timone dritta.

«Ci saranno alti e bassi in campionato - spiega Marzorati -, soprattutto se si farà una squadra di giovani. Per cui l’arma segreta, soprattutto per chi vuole salvarsi, sarà stare tutti insieme. Nei momenti di stanca, per forza di cose, il gruppo dovrà trascinarci, dare serenità. Io non sono espansivo ed estroverso come il portiere Marco Pissardo e il mio compagno di reparto Ivan Merli Sala, ma riesco sempre a dare una mano a chi è in difficoltà, quando sono in campo e…anche fuori. Merli Sala è uomo spogliatoio mentre io sono più meditativo. Intanto studio da ottico, per il mio futuro. Sono a metà corso. Quest’anno è andata bene e di questi tempi nel 2023 avrò l’esame di abilitazione. D’altronde io non vedo bene la porta per cui mi adatterò a fare gli occhiali agli altri».

Con Battistini, Enrici e Celjak confermatissimi, insomma, ritrovare anche Marzorati e magari Merli Sala, sarebbe importante per il Lecco. Se non altro per dare modo ai giovani di valore che, si vocifera, potrebbero arrivare. Anche se il “tappo” societario non si sa se e quando salterà.

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