Lecco. Il bomber aspetta un segnale dalla società

Prospettive Capocannoniere della passata stagione con 14 gol, Ganz potrebbe indossare ancora il bluceleste: «Nessuno sa niente: è una situazione difficile per i giocatori, a Lecco mi trovo bene e resterei volentieri»

L’incertezza generale sui destini del Lecco influenza anche le possibili riconferme.

Simone Andrea Ganz capocannoniere della scorsa stagione con 14 reti segnate è uno dei possibili riconfermati blucelesti. Piace molto a mister Alessio Tacchinardi e non dispiace neanche all’attuale dirigenza, nonostante quelle che furono le esternazioni del patron Paolo Di Nunno («è un ciuccio» disse, quando non segnava da qualche domenica). Ma di sicuro Simone Andrea Ganz ora sta pensando alle ferie.

Con un orecchio teso a captare ogni segnale che provenga da Lecco. O da altrove: «Vado in vacanza due settimane per staccare la spina – rivela - Avevo bisogno di farlo perché sono stati mesi un po’ dispendiosi fisicamente e mentalmente. Ora vado in vacanza con la mia fidanzata Daniela a Santo Domingo in un villaggio di un amico. Ma anche lì lavorerò come ho fatto finora a Milano perché non bisogna mai mollare. Lavorerò un po’ in palestra e poi in acqua: mi piace molto nuotare, stare al mare, mi libera la testa, mi fa stare bene. Forse perché, essendo nato a Genova, il mare mi è sempre di ispirazione».

Si spera ispiri anche la dirigenza bluceleste nel muoversi a decidere. Senza certezze pezzi pregiati come Ganz rischiano di nuotare verso altri lidi: «Non si sa cosa possa succedere – riflette il bomber bluceleste -. Nessuno a Lecco sa ancora se il patron venderà o non venderà. Non so che tipo di squadra, poi, vorranno fare, che ambizioni abbiano. Andrà rifatto tutto, però, visto che ci sono solamente nove contrattualizzati. Premetto che ritengo i compagni che sono stati confermati e hanno già il contratto tutti molto validi. E io sono del tutto aperto al rimanere a Lecco. Ho fatto una grande stagione lì. Però non ho sentito nessuno e le prospettive sul futuro non sono chiare».

Senza contare il fattore umano di questa permanenza: tra Ganz e Di Nunno ci sono state scintille. «Certo è che con il patron, dopo quanto successo, dovremo trovare un modo per andare d’accordo. Io non ho mai avuto problemi con lui, in realtà. I primi pensieri li ha esternati lui, non io. Poi io ho dimostrato con i fatti che si sbagliava, come deve fare un professionista. Però se ripartissi con il Lecco vorrei farlo con le idee più chiare».

Di Nunno era giunto a sostenere che, in fondo, quella frase «Ganz? È un ciuccio», era solo un modo per stimolarlo. Una ricostruzione parziale, secondo Ganz: »Accettiamola così – sorride il bomber genovese -. Anche se sappiamo tutti la verità».

E i compagni dell’attaccante bluceleste? Il gruppo c’è ancora. Magari non è contrattualizzato, ma i ragazzi che furono di Zironelli e De Paola sono ancora tutti in contatto. «Sì i miei compagni li sento ogni tanto – ammette Simone Ganz - . Sono rimasto in buoni rapporti con tutti, ma è tutto molto vago, sospeso in un limbo. Siamo tutti in attesa. Sento i giovani, i vecchi, anche il capitano Merli Sala. Ma non si capisce niente. Ho delegato tutto al mio procuratore Davide Lippi e Luca Pennacchi del Reset Group per difendere i miei interessi ma la speranza è che si decidano».

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