Professionisti, ormai ci siamo
Il primo a debuttare è Colnaghi

La stagione si sta per aprire: Luca domenica sarà alla Valenciana. Petilli e Conca esordiranno poi il 30 gennaio in Francia alla “Marsigliese”.

Il mondo del ciclismo professionistico è pronto a entrare nel vivo. Ormai alle spalle l’inverno, quantomeno in termini di blocco delle corse, anche i corridori lecchesi saranno presto impegnati nelle prime gare del 2022, con la preparazione che in questi giorni sta entrando davvero nel vivo in attesa che, a partire da domenica, le pedalate inizino ad avere un peso differente.

Il primo a gareggiare sarà Luca Colnaghi. Il corridore di Mandello, in questi giorni impegnato in Spagna con la sua Bardiani Csf Faizanè, aprirà la sua stagione domenica alla Valenciana: «Resterò in Spagna - commenta Colnaghi - fino a domenica prossima, correndo prima la Valenciana e poi le gare a Mallorca. Tutto procede bene».

Per Simone Petilli, il debutto ufficiale nel 2022 sarà alla Marsigliese, una classica del pedale francese in calendario domenica 30 gennaio.

Con la sua Intermarché Wanty Gobert Matériaux, il corridore di Bellano si sta allenando in Spagna, dove rimarrà fino a domani: «Poi - spiega - tornerò qualche giorno a casa e si partirà per la prima corsa».

Il morale dell’atleta lecchese è alto. «Tutto bene. La preparazione procede bene e la condizione sembra buona. Il riscontro vero si può avere solo alle corse, ma le sensazioni sono buone», conclude Petilli.

Training camp in Spagna appena completato anche per Filippo Conca. L’atleta di Bellano, che corre con la Lotto Soudal Cycling Team, inaugurerà il 2022 anch’egli a Marsiglia, per poi trasferirsi una settimana in Liguria in ritiro e ripartire con le gare in Spagna a metà febbraio.

«Nel ritiro di dicembre - commenta Conca - ho avuto qualche problema di tendinite, che mi ha obbligato a stare fermo una decina di giorni nel periodo natalizio e, in totale, mi ha fatto perdere 20-25 giorni di preparazione. La preparazione successiva è andata bene, ho fatto un bel lavoro e ho in parte colmato il gap che avevo con gli altri. Non posso però considerare la mia condizione ancora buona».

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