«Palleggio e poco in verticale
Mancano gli esterni, si sente»

Mister De Paola predica serenità dopo il pari del Lecco con il Seregno e pensa all’ultima gara.

Luciano De Paola è sereno. Sapeva già a cosa andava incontro con tanti giovani. E non si dispera. Anzi, si difende dall’accusa di non aver sostituito Enrici prima dell’espulsione quando appariva chiaro che stava rischiando: «Molte volte in certe situazioni sbagli comunque. È entrato Sparandeo e anche lui non si controlla molto, negli interventi. Sì, forse sarebbe stato giusto farlo entrare cinque minuti prima. Dicevo allo staff: in certe situazioni le letture possono cambiare di minuto in minuto. Ma è vero che non siamo stati brillanti. Perché anche nel secondo tempo palleggiavamo e non ripartivamo».

De Paola è chiaro sulla sua lettura della gara: «Titic-titoc, non dobbiamo giocare. Abbiamo sbagliato scelte incredibili con Kraja e Nepi, ma sono letture che magari un 2001 non riesce a fare. Oggi Kraja è appannato e ci sta. Non posso dire niente ai ragazzi. Ci hanno fatto arrivare ai playoff. A Sesto sarà la partita della vita. Se arriviamo quinti saremo felici, ma ci prepariamo comunque agli spareggi». Il tecnico calabrese ammette: «Si sente l’assenza di Capoferri, Giudici, Nesta, Tordini, Zambataro. Abbiamo fatto la nostra fortuna con gli esterni e quando ti mancano è un problema. Poi Ganz non fa gol. Li recupereremo tutti e poi ci giocheremo i playoff da quinti o da altro».

Forse Morosini non è il giocatore ideale per andare in profondità: «Lui è un giocatore di palleggio e quando giochi con lui, non puoi ripartire subito. Quando ci siamo abbassati quattro o cinque volte, è perché volevamo palleggiare: lui ha fatto 60-70 minuti di calcio ben fatto, ma noi dobbiamo giocare in verticale, perché è la nostra forza. Ma se giochiamo così, non siamo il Lecco che ha fatto tutti quei punti. Dobbiamo inserire esterni che spingono come dannati e poi Ganz davanti deve fare gol. E allora vinceremo ancora. Anche se dietro ieri non abbiamo mai rischiato».

Poi De Paola scrolla la testa: «Sembrava che fossimo noi quelli che si dovevano salvare. Finora abbiamo fatto cose incredibili, ma se giochiamo con le pressioni perdiamo, perché non abbiamo esperienza. Se ci fosse stato Malgrati, al posto di Enrici, avrebbe preso al massimo una punizione contro. Mentre Enrici è troppo irruento. Ha fatto grandissime partite, ma oggi ha sbagliato».

Insomma, però, la Pro Sesto è tranquilla. Non può andare né su né giù. Farà i playout: «La più facile, almeno per le tre squadre che sono arrivate a 55 punti. Ma noi siamo una squadra che non può pensare a questo. Non siamo una squadra matura. Siamo giovani e di conseguenza molte volte la gioventù rischia di rovinarti. Ci stiamo allenando per i playoff e devo recuperare Giudici e quelli che ci hanno portato fino a qui. Anche Ganz si sbatte troppo, corre molto, e non è più molto lucido in zona gol, anche se non ha avuto neanche una palla giocabile».

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