Lecco: Vedran Celjak,
l’uomo da 7 fisso in pagella

Il più costante della compagine bluceleste traccia il suo bilancio a otto gare dalla fine della stagione. Difendere ora è la chiave, e il croato interpreta perfettamente gli schemi di De Paola: «Da terzino faccio meglio».

È il più costante, il più continuo. È uno di quei giocatori che metti in campo e sai che porterà sempre a casa la pagnotta. Persino in un ruolo, quello di difensore, che è sempre sotto sollecitazione. Offre anche prestazione maiuscole, ma un allenatore ama poter contare su giocatori costanti, più che su personalità capaci di alternare 10 in pagella e poi sonore bocciature. Vedran Celjak è così: sette assicurato. È l’immagine di questo Lecco che non molla mai, che combatte sempre, che sbaglia ma lotta, insegue e vince.

Il difensore croato torna sulla partita vinta 3 a 0 contro la Pergolettese. Non è stata, come potrebbe sembrare, la partita della vita. La Pergolettese ha sfiorato il vantaggio prima e il pareggio poi. Ha dato filo da torcere. Ma il Lecco è micidiale: «Sapevamo che ci aspettava una partita difficile - osserva Celjak - perché loro sono una squadra molto fastidiosa in avanti: hanno grande rapidità, e uno come Scardina che tiene alto il pallone. Portavano tanti giocatori davanti per cui è stato comunque pericoloso. Ma noi siamo in forma».

Intanto Celjak è contento di aver fatto il suo. Che negli ultimi tempi vuol dire usare un solo verbo, “difendere”: «Interpreto quello che chiede la partita – taglia corto il difensore esterno destro bluceleste – l’anno scorso potevo spingere di più perché giocavo a centrocampo, il quarto o il quinto, con la difesa a tre. E sei costretto a spingere di più. Ma da terzino mi trovo anche meglio, con il 4-4-2. E lo spingere si basa sulle transizioni che riesci a fare. D’altronde, nasco terzino e ho fatto sempre la difesa a quattro per cui mi trovo benissimo così, fin da piccolo».

Ma in Italia la difesa a tre sembra un “must”. Per fortuna non per il Lecco: «Sì, con Gasperini e Conte la difesa a tre è stata sdoganata e con questo modulo potrei fare sia il difensore che il centrocampista. Ma con la difesa a quattro devo tornare a fare il terzino destro. Il che, però, mi piace molto. Diciamo che non ho preferenze e che per me conta solo quello che mi chiede l’allenatore». Intanto dopo i due gol di Renate lo score è tornato a zero per la difesa del Lecco. Frutto del diverso tipo di gioco: «Zironelli e De Paola sono diversi – spiega Celjak – De Paola è più difensivista. Zironelli attaccava di più. Noi facciamo quel che ci viene chiesto».

Intanto la classifica sorride ai blucelesti. Quinto posto in compagnia della Triestina. Ora bisogna tenerlo, visto che appare improbabile ma non impossibile andare a prendere il Renate al quarto posto. Ma, più che la posizione, conterà lo stato di forma con il quale si riuscirà ad agganciare i play-off. La scorsa stagione il Lecco arrivò “cotto”: «Non è tanto questione di condizione fisica. Se sei fresco di mente, se sei libero mentalmente allora ti riesce tutto bene. E noi ultimamente andiamo alla grande. Speriamo di arrivare così ai play-off».

E sabato a Verona (lo stesso Celjak sarà squalificato) sarà battaglia: una delle ultime otto prima dei play-off. «La Virtus è una buona squadra, con giocatori di categoria, su un campo difficile e dobbiamo giocarcela al meglio per riuscire a fare risultato. All’andata finì 2 a 2 e non fu facile. Per cui siamo avvisati».

© RIPRODUZIONE RISERVATA