Lecco, quei mal di pancia
potrebbero rovinare tutto

Ancora tensioni all’interno della società bluceleste nonostante gli ottimi risultati di quest’ultimo periodo.

Prendi un attaccante in stato di grazia. Fortunato? Forse. Bravo? Sicuro. Poi prendi una difesa che cambiando gli addendi, i giocatori, non prende comunque gol.

Mettici un centrocampo di grande sostanza e due ali che volano. Mettiti dietro la linea della palla, ma in costante pressione sull’avversario, e il gioco è fatto.

Il Lecco che riesce a vincere è questo: un concetto semplice da scrivere, difficile da mettere in campo. Ma se hai tanti giovani disponibili e gli over che si mettono a disposizione, la missione è possibile.

Se poi hai un allenatore che è un motivatore e un suo secondo che è un grandissimo lavoratore (Andrea Malgrati), è fatta.

Ma attenzione: il problema non è nello spogliatoio. Anche ieri dopo la partita, musi lunghi tra i dirigenti.

La proprietà Di Nunno avrebbe avuto da dire sia nei confronti del direttore sportivo Fracchiolla , sia del presidente onorario Battazza.

Vero o meno, è certo che, comunque, ci sarebbe stato “movimento” dopo la partita. Di chi è la colpa, interessa poco. Appare sempre più chiaro che Di Nunno voglia vendere, ma al suo prezzo, e altrettanto chiaro che la frattura Fracchiolla-Battazza da una parte e Di Nunno dall’altra, è insanabile.

Questo, attualmente, è l’unico problema vero del Lecco. La salvezza è a un passo. La società è in alto mare. Sarà venduta? Probabilissimo. Basta che questi “mal di pancia” non rovinino il giocattolo che tanto piace ai tifosi. Sarebbe sbagliato anche per gli interessi di chi vuol vendere. E per tutta la città bluceleste.

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