Il Lecco e il ritorno alla normalità
«Pronti a rialzarci dopo lo stop»

Gran lavoro in questo periodo per il preparatore atletico Denis Francescutti. Il momento peggiore è alle spalle: «È un’ulteriore sfida aver fatto sedute a ranghi ridotti».

Rinvii e positivi, “negativizzati” e impegni che si accavalleranno, partite infrasettimanali “a nastro”, dopo questa fase di lontananza dal calcio giocato (che dura dal 18 dicembre).

Chi deve gestire tutto questo - non solo dal punto di vista tecnico-tattico, ma soprattutto da quello psico-fisico - in una squadra professionistica è la figura del preparatore atletico.

Un impegno non da ridere per una società come quella bluceleste. Così per Denis Francescutti, giovane “prof” di un Lecco ritemprato (fino alla pausa), il lavoro diventa delicatissimo...

«È una ulteriore sfida aver fatto sedute a ranghi ridotti - spiega sereno -; non aver potuto disporre di tutti i ragazzi insieme per questo lungo periodo è stato difficile da gestire. Complicato soprattutto perché alla fine tutti i ragazzi non potevano essere allo stesso livello fisico e così abbiamo dovuto effettuare lavori studiati su ciascuno di quelli che, assente per positività, rientrava nel gruppo squadra».

Anche perché gli impegni, prima previsti, poi rinviati (l’ultimo era la sfida di recupero della 20 a giornata in casa con la Pro Vercelli, che avrebbe dovuto svolgersi oggi) sono intervenuti a complicare ulteriormente.

«Quest’ultimo rinvio lo ha fatto certamente - prosegue il tecnico -; avevamo impostato tutto il lavoro dopo le feste su questo impegno, anche se a ranghi ridotti; ma poi è arrivato un nuovo rinvio e, da un certo punto di vista “per fortuna”, abbiamo dovuto cambiare. Recuperando però giorni preziosi per migliorare la condizione complessiva del gruppo-squadra, con i nuovi rientri e la possibilità di lavorare quasi tutti insieme. Ora stiamo dedicando molto tempo sia alla fase aerobica che soprattutto a quella della forza fisica».

«Anche se va detto - prosegue - che nel nostro gruppo forse solo in un paio di casi abbiamo avuto ragazzi positivi con una sintomatologia evidente, anche se non grave; per gli altri il Coronavirus è passato quasi senza accorgersene. Ed è ovvio che nel caso di un recupero da una sosta forzata come quella, a essere penalizzato è soprattutto l’atleta che ha una muscolatura e una struttura più importante. Stiamo lavorando anche su di loro».

C’è poi l’aspetto mentale da gestire. «I ragazzi non sono preoccupati - confida Francescutti -; non c’è la stessa incertezza, ad esempio, di un anno fa. C’è solo la consapevolezza che per superare il momento bisogna lavorare con estrema serietà. E da questo punto di vista ci sono due fattori che giocano a nostra favore. Il primo è lo spirito della squadra: abbiamo tanti giocatori che arrivano al campo un’ora prima dell’inizio degli allenamenti, per portarsi avanti con il lavoro personale e velocizzare il proprio recupero. Questa è la garanzia migliore per riemergere dopo questo periodo di stop».

E poi c’è il mister (Luciano De Paola, ndr) - prosegue - che ha davvero risollevato lo spirito del gruppo, amplificando l’intensità di tutti a partire dal momento degli allenamenti. Complessivamente, infine, anche parlando con i miei colleghi di altre squadre, posso solo dire che la nostra condizione è uguale a quelle delle altre società. C’è voglia di ripartire, di giocare e di superare questo momento. Non importa se, da un certo punto in avanti, si giocherà a una frequenza di partite altissima. Lavoriamo per quello».

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