Giaretta: «Sostenete con cuore il Lecco»

L’indimenticato capitano, ora manager in Inghilterra, segue sempre le vicende della sua ex squadra. «I blucelesti meritano l’appoggio dei tifosi. Non è impossibile né andare in B né trovare un altro grande presidente».

Cristiano Giaretta, ex capitano bluceleste, da due stagioni direttore generale del Watford, squadra di Premier League inglese, lancia la volata al Lecco e ai suoi giocatori. «Credeteci. Sarà anche un sogno, ma è concreto». E lancia altresì un appello ai tifosi: «Sostenete con cuore la vostra squadra. Se lo merita. E chissà, insieme potreste costruire davvero una splendida realtà».

Intanto con il suo Watford Giaretta sta lottando per la salvezza. «Abbiamo sprecato molte chance in casa. Poi abbiamo perso molte partite di fila. Però ora affrontiamo quattro gare alla nostra portata e venderemo cara la pelle. Pozzo ha comprato 9 anni fa la società, poi ha fatto cinque anni di Premier, quindi è retrocesso in Championship, dopodiché sono arrivato io e abbiamo vinto il campionato. Ne mancano nove, per cui vedremo... Da noi i playout non ci sono: le ultime tre retrocedono. Ce la giochiamo con Leeds, Brentford e l’Everton, il Burnley e il Norwich che è abbastanza spacciato…».

Insomma nove gare per il Watford e il suo sogno salvezza. Mentre al Lecco ne mancano cinque per provare il sogno serie B: «Seguo sempre il Lecco. A volte anche qualche conferenza stampa su Facebook. E mi piace ancora appassionarmi per quei colori che per me sono stati così importanti. Stanno facendo bene e hanno inanellato una bella serie di vittorie. L’ultimo 2-1 a sfavore è un peccato, ma il Leffe è sempre stato bestia nera. Penso che si possa arrivare bene ai playoff. Poi gli spareggi saranno tutti da giocare: sono un terno al lotto. Ci saranno squadre importanti. Nessuno può dire di farcela contro corazzate come Reggiana, Cesena, Entella, Catanzaro, Avellino, e molte altre. Però i playoff sono una bella formula perché tutto viene rimesso in gioco; ma è una formula che seleziona parecchio».

Di Nunno intanto dice di volersene andare. Chi comprerà la società? «Pozzo non la vuole, purtroppo - scherza il “corazziere” bluceleste, capitano del Lecco dal 1993 al 2002 con più di 260 presenze all’attivo in difesa -. Sento parlare però di eventuali compratori dal 1993, mio primo anno lì da voi. Abbiamo avuto anche presidenze come quelle di Carlo Bodega e Battazza, di Pagani… Ma il refrain “dove sono gli imprenditori lecchesi?” è proseguito molto oltre».

«Abbiamo faticato con la proprietà granata, e quella delle proprietà è un problema oggettivo. È comprensibile, perché fare calcio in serie C vuol dire perdere soldi. Per cui ci vuole un appassionato. Un gran tifoso del Lecco che voglia perdere soldi per la sua passione. Trovarlo è obiettivamente difficile».

Per cui bisogna fare in modo che arrivi il più in alto possibile. «Sì, meglio. Ma chi deve comprare prende e telefona, se ha vero interesse. Non ha bisogno di essere “spinto”. Ora sarebbe il momento di sostenere la squadra perché sta facendo bene e ha anche possibilità di andare in serie B. Sostenere la squadra e sperare il meglio: se poi Di Nunno lascerà vedremo… Capisco che non sia facile, anzi. Ma non è neanche impossibile. Né andare in B né trovare un grande presidente».

© RIPRODUZIONE RISERVATA