Ganz: «L’esultanza?
Una risposta alle critiche»

Dopo la doppietta di Legnago, Simone si toglie qualche sassolino anche nei confronti della società. «Lavoro sempre al massimo anche per far ricredere chi non ha fiducia in me, con De Paola ho un ottimo rapporto».

Tre tiri, tre gol. Più o meno è questa la produttività di Simone Ganz da quando mister Luciano De Paola lo ha promosso titolare.

Lasciamo perdere il fatto che, prima, lo vedesse poco o nulla nella sua squadra. Quando ancora c’erano Simone Iocolano e Nando Mastroianni, Ganz era almeno la terza scelta. Non una “diminutio”, ma per “Il Pirata”, Ganz poteva giocare solo con un attacco che rifornisse sempre di cross l’area di rigore. E su questo non sbagliava. O butti dentro palloni in area, o se speri di arrivare al gol da fuori o con inserimenti da centrocampo, non devi affidarti a Ganz. Sia quel che sia, De Paola, ha fatto di necessità virtù. Perché sarà pure un “Pirata”, ma è più realista del re. E se ha uno come lui in panchina, lo tira fuori, lo spolvera per bene e poi gli mette sciabola e pistola. E lo manda in battaglia.

Ma lui, che davanti a papà Maurizio ha fatto due gol, che ne pensa? Anche perché prima di questi tre gol in tre giorni (domenica uno con la Triestina e martedì due contro il Legnago), c’era chi lo aveva definito “mezzo ciuccio”. Insomma, di bocconi amari da mandar giù prima della “gloria” attuale, Simone Ganz ne ha avuti parecchi. Ma lui fa gol anche con le parole: «Noi lavoriamo per far ricredere chi non crede in noi. E chi ha avuto parole pesanti contro di me». Ganz salva però da ogni possibile critica il buon De Paola: «Normale che in periodo di mercato ci fossero sempre state delle dinamiche diverse. E poi il mister ha sempre creduto in me anche quando non mi metteva in campo. Questo è poco ma sicuro». Contro la Triestina prima e con il Legnago poi, un’esultanza alla Bonucci: con l’indice che fa tutto il giro della bocca. Come a dire “Zitti tutti!”: «Era solo per far capire alle persone che non mi vogliono bene che sbagliano. Il mio obiettivo è solo quello cercare di continuare a fare gol per portare punti alla squadra».

Di proprietà dell’Ascoli, ma in prestito fino a giugno con opzione di riscatto per il Lecco, Ganz ora pensa al Lecco come alla squadra alla quale vuole dire tutto. Quindici giorni fa forse non l’avrebbe mai detto, ma ora si trova bene a Lecco: «Io ho sempre detto che nella rosa attuale, mi sono sempre trovato bene. Ma c’erano delle dinamiche che non mi sono andate giù perché un giocatore può fare bene o male, ma prima di tutto siamo persone e il rispetto per le persone è tutto. Cosa che non è stata fatta nei miei confronti, e non parlo dei miei compagni, per quanto mi riguarda. Mi ha fatto molto male, sinceramente, essere trattato così».

Ma Ganz, poi, si scuote di dosso la polvere delle polemiche e con una scrollata di spalle dichiara: «Sto smentendo tutti a suon di gol e spero di continuare così. Sono molto contento e sento grande fiducia in me da parte dei compagni. Per questo trascinerò anche i più piccoli a migliorarsi. Penso che vedano in me qualcuno da seguire, da imitare. Grandi possibilità vanno sempre di pari passo con grandi responsabilità. Ma prima bisogna darmele, queste responsabilità».

E il Lecco? Usciamo dal tormentone Ganz. La squadra che fine farà in questo campionato. A Legnago per la prima volta ha recuperato da 0-1 a 2 a 1. «Credo che sia questione di mentalità cambiata. Ora tutti ci sentiamo forti e importanti e c’è una sana competizione tra di noi perché siamo anche in tanti. Certo, a Legnago il rigore ci ha aiutati tanto; fino a quel momento eravamo andati un po’ in difficoltà, ma le partite sono fatte di episodi e per una volta ha detto bene a noi». Anche perché il rigore Ganz non l’ha sprecato.

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