Capitan Malgrati,
l’esempio silenzioso

L’ex calciatore, 39 anni, era in campo lo scorso anno, criticato a inizio stagione e ora apprezzato Il punto del braccio destro di De Paola: «Alcuni assenti, ma proviamo a recuperarli. La sfida? Daremo il massimo».

Ci sono tanti protagonisti di questo bel campionato bluceleste che restano quasi sempre dietro le quinte. E forse il più importante è un lecchese, un “bluceleste vero” come Andrea Malgrati, 39 anni, la scorsa stagione capitano in campo e oggi capitano in panchina, accanto a mister Luciano De Paola. Il suo lavoro quotidiano, silenzioso, costante, poco visibile ma molto concreto, è sicuramente parte del sogno bluceleste.

Un sogno da coltivare come un fiore raro, da non far appassire proprio adesso che sembra poter sbocciare: «Quello che stiamo provando a fare è mantenere almeno il quinto posto – spiega Malgrati, ex difensore centrale bluceleste -. È matematicamente sicuro che disputeremo i play-off, ma non è scontato essere arrivati fin qui. Partivamo da una situazione quasi tragica, dopo l’esonero di mister Zironelli, e per arrivare a dove siamo ora, il salto è stato grande. Ora dobbiamo continuare».

A Bolzano contro una capolista ferita, non sarà facile: «Dovremo interpretare al meglio la partita, ma senza pressioni dall’interno. I ragazzi devono giocare tranquilli, il che è la nostra forza. E provare a fare risultato. Che non sia facile, lo capiscono tutti». Una cosa è certa: «La prepareremo come tutte le altre partite, ovvero al meglio. Ma, vale una volta di più, ci sono anche gli avversari. Il risultato dipenderà da tanti fattori, ma la squadra ha sempre dato garanzie di saper seguire le direttive impartite. L’impegno c’è, poi capita di sbagliare partita. L’importante è essere sempre sul pezzo. Abbiamo sbagliato le ultime due trasferte, ma ora è il momento di riprendere il cammino anche fuori casa».

Mancheranno però, perché squalificati, il difensore Sparandeo e il centrocampista Vasic. Che vanno a unirsi ai vari Tordini, Galli e Zambataro. E non si sa ancora chi tra Merli Sala e Marzorati, potrà riprendere la propria maglia da titolare: «Dobbiamo ancora fare la conta di chi sta bene e chi no – ammette Malgrati -, ma tutti si mettono a disposizione e il livello dei nostri giocatori è omogeneo. In settimana non si risparmia mai nessuno. Anzi. Mettono tutti in difficoltà l’allenatore. E, ripeto, non ci sono titolari inamovibili. Per cui faremo di necessità virtù e giocheremo con i giocatori che avremo, ma con la consapevolezza che, non da ora, sono tutti sullo stesso piano».

Dicevamo degli assenti. «Tordini sta corricchiando, ma non rientrerà di certo ora. Galli purtroppo è fuori e Zambataro idem. Merli Sala? Ha un fastidio alla rotula, tendineo, ma se lo trascina da tanto tempo. Vedremo come e se riusciremo a recuperarlo. E Marzorati sta rientrando: abbiamo tutta la settimana davanti per recuperare i recuperabili».

Intanto tanti apprezzamenti sono arrivati, dallo stesso De Paola, per Andrea Malgrati. Ma siccome c’è stato anche il periodo delle critiche (della società), non si capisce che futuro potrà avere questo ex giocatore dal futuro da allenatore: «Io faccio il mio – taglia corto “Malgra” - Come prima. Non mi scompongo se vengo criticato e non mi esalto se faccio bene e me lo riconoscono. Il calcio è sempre dipendente dai risultati. Non mi scocciano le critiche perché so come funziona il gioco: non è un problema. E poi quest’anno sono successe tante cose, alcune cose molto intense, altre molto, ma molto belle. Lavoro perché queste ultime proseguano».

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