«Un passo indietro ora
per garantire un futuro migliore»

Fabrizio “Bicio” Ranieri , direttore generale del Basket Costa_ «L’autoretrocessione in A2 non significa né disimpegno né disinteresse».

Ufficializzate la cessione del titolo di A1 a Brescia e la ripartenza dall’A2, ora è il momento di ricostruire in casa Basket Costa Masnaga.

In questo senso è il direttore generale Fabrizio “Bicio” Ranieri a spiegare le motivazioni della scelta presa, che ha visto il club biancorosso passare nel giro di pochi giorni dall’ipotesi di giocare in Eurocup all’iscrizione in A2.

Quanto è stata sofferta questa decisione?

È stata difficile, perché nel contesto culturale attuale fare un passo indietro può sembrare disimpegno o disinteresse. Riuscire a far passare il messaggio corretto nella comunicazione con l’esterno non è semplice. Il nostro è un passo indietro per poter migliorare ulteriormente la nostra struttura societaria e creare le basi per un futuro più importante, che ora non è francamente possibile.

I motivi?

Assenza di un responsabile per un piano imprenditoriale e assenza di sinergie che escano dal territorio comunale per adeguare il palazzetto alla categoria.

Si aspettava l’addio di Laura Spreafico, che ha lasciato Costa per andare a giocare in Spagna?

Le giocatrici, soprattutto chi come Laura ti entra nel cuore, hanno delle ambizioni che anche noi contribuiamo a creare. È giusto che le seguano, che si confrontino, che si mettano alla prova. Speravo che l’idea ormai concreta di portare un campionato europeo in un micro-centro come Costa sarebbe bastata a dar loro, chi ha giocato con noi nella scorsa stagione ma anche chi nell’ultimo anno ha fatto scelte diverse, la motivazione necessaria per restare o tornare. Non è stato così.

Cosa è mancato?

Dobbiamo strutturarci meglio per poter essere l’orizzonte delle giocatrici che formiamo o quelle del territorio che incontriamo nel tempo. Non ci possono essere ricatti o spazi per sentimenti di tradimento. È la vita, è la competizione. Se vuoi emergere devi essere migliore.

A che punto è la situazione di Matilde Villa? La danno tutti ormai a un passo dalla Reyer Venezia...

A breve dovremmo riuscire a dare l’annuncio ufficiale sul suo futuro. Stiamo tentando di tutelarla al massimo possibile.

Il testimone di Matilde passa a Vittoria Allievi, corretto?

Abbiamo scelto Vittoria, che ha dato la sua disponibilità, come ceppo su cui fondare la ristrutturazione. L’upgrade dal gradino più basso della nostra casa. Ci tengo e ci teniamo che sia lei, perché impersonifica la nostra identità. Intorno a lei costruiremo il solito mix di gioventù ed esperienza, giovani atlete del territorio o approdate qui tramite il progetto “Atleta in Famiglia” con qualità e mestiere, italiane o straniere che siano.

A livello di nuovi innesti avete già attenzionato qualche giocatrice di categoria?

Stiamo lavorando da febbraio per rinforzarci, ovviamente da 20 giorni abbiamo però modificato gli obiettivi. Speriamo a breve di dare i primi riscontri. Gli spostamenti di atlete di A2 sono un po’ più lunghi nel tempo.

Senza dimenticarci la promozione di nuove giovani del vivaio in prima squadra, che è il vostro marchio di fabbrica.

Certamente. È il fulcro del nostro lavoro: creare opportunità, rispondere alle ambizioni possibili e formare giovani atleti.

Come procede la ricerca di nuovi sponsor?

Come sempre grazie alle relazioni intessute da anni, con il rispetto che col nostro lavoro ci siamo guadagnati da 50 anni. Un compleanno che festeggeremo il prossimo 19 giugno con un grande evento. Stiamo aspettando da anni un dirigente che si metta a capo di questo aspetto, perché dopo il compianto Augusto Teli non c’è più stato nessuno. Io mi ci sto prestando da trent’anni, ma onestamente non è il mio. Le porte sono aperte.

È stato difficile convincere lo staff tecnico a scendere di categoria?

No, anzi direi che il germoglio dell’idea è venuto da loro. Magari era una boutade all’inizio, ma dopo alcuni progetti chiusisi in pochi giorni è rimasta la soluzione scelta e condivisa da tutti.

Obiettivi a breve termine?

Le priorità sono allestire un gruppo competitivo per il campionato di A2. Un gruppo che nel contempo permetta a nuove giovani di esprimersi. Mettere le basi per un upgrade della società su un livello ancora più professionale e in linea con le richieste legislative. Portare a un livello più alto il settore giovanile maschile.

A medio?

Tornare in massima serie con gli obiettivi organizzativi e strutturali raggiunti. Migliorare servizi e qualità dei settori giovanili e minibasket. Salire di categoria con i senior maschili.

E a lungo?

Diventare una società di orizzonte europeo, pur rimanendo nel nostro villaggio brianzolo.

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