Seletti, tributo al Costa: «Qui si fa pallacanestro. Un unicum in Italia»

Dopo quattro anni il coach va via: «Ranieri è il miglior dirigente italiano di questo sport. Nostro il sistema di gioco basato sulla libertà di iniziativa»

Si chiude un quadriennio esaltante per la Limonta Costa Masnaga, che dopo il doppio ko di questa settimana con il San Gabriele Milano saluta coach Paolo Seletti. Il vate della pallacanestro basata sulla libertà di iniziativa tornerà infatti in Emilia Romagna (è originario di Reggio) per allenare Faenza in A1.

«Non è facile riassumere questi quattro anni - spiega Seletti -. Ho raggiunto una consapevolezza e una considerazione nuove qui a Costa. Sono arrivato da esordiente in A1, ereditando il lavoro straordinario di Fabrizio Ranieri, Gabriele Pirola e Pier Rossi, che io ho poi portato a compimento. Gli obiettivi sono sempre stati: migliorare noi stessi, migliorare le giocatrici e migliorare la struttura. Posso dire che, sì, ci siamo riusciti».

«Non si siede con i potenti»

Con Seletti in panchina la Limonta ha ottenuto tre salvezze in Serie A1, accedendo per due volte ai playoff scudetto, si è qualificata una volta alla Final Eight di Coppa Italia di A1, una alla Final Eight di Coppa Italia di A2 e ha disputato una finale playoff di A2. «Abbiamo raggiunto in tutti gli anni il massimo obiettivo che ci eravamo prefissati - rilancia -. In ogni stagione nel girone di ritorno abbiamo fatto meglio dell’andata, un segno distintivo dei miglioramenti e della qualità del lavoro svolto. Ho lavorato con il miglior dirigente italiano nel mondo del basket “Bicio” Ranieri raggiunge risultati che altri non ottengono, pur avendo risorse economiche maggiori. Lui però non vuole sedere al tavolo dei potenti, ma lo fa nel suo piccolo a Costa, perché non vuole partecipare a un gioco che non gli appartiene, in questo ha la mia stima. Ha grandi capacità di progettazione, pianificazione e ragionamento, riesce ad attuare tutto ciò che pianifica».

«Ho lavorato con uno staff al top - aggiunge -: Rossi, Niccolò Ranieri e Nicolò Airaghi sono i segreti meglio custoditi del basket femminile. Un trio che è lo zoccolo duro di uno staff che comprende altre grandi professionalità come Masha Maiorano. Potrei citarne altri, queste persone sono l’élite del loro mestiere».

Il sistema di gioco e di organizzazione che ha fatto le fortune del Costa. «Abbiamo costruito uno staff che è stato in grado di confrontarsi per creare un sistema che si è poi sviluppato grazie alle giocatrici - puntualizza -. Il sistema di gioco basato sulla libertà di iniziativa è nato e cresciuto a Costa, le giocatrici l’hanno creato insieme a noi. Io e il Costa porteremo questo sistema nelle nostre esperienze future».

«Le giocatrici ci hanno guidato»

Il grazie di Seletti alle sue giocatrici. «Sono orgoglioso di aver allenato dei talenti generazionali come le gemelle Matilde ed Eleonora Villa o Vittoria Allievi, solo per citarne alcune. Un grazie anche a Laura Spreafico e a Lisa Jablonowski, che negli anni hanno fatto crescere questo sistema insieme a noi. Le giocatrici ci hanno guidato, non siamo stati noi a trascinare loro, ma loro hanno trascinato noi».

«Costa per me resterà sempre la società di pallacanestro dove si fa veramente pallacanestro - la chiosa -. Un unicum in Italia».

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