Si scrive Scalia, si legge futuro azzurro
Il mondiale ungherese la consacra al top

La finale mancata per pochi centesimi, ma anche il record italiano dei 50 dorso. La scalata continua dell’atleta oggionese: sbocciata nel 2016, ora insegue il sogno olimpico

I Mondiali di Budapest, in Ungheria, che si concluderanno sabato e che potrebbero ancora vederla in acqua nella staffetta 4x100 misti, hanno confermato Silvia Scalia come punto fermo della nazionale italiana nel dorso. Semifinale sia nei 100 che nei 50 dorso, riuscendo in questa seconda distanza a migliorare anche il primato italiano, da lei stesso detenuto, portandolo dal 27”66 dei tricolori di aprile al 27”65 nuotato martedì sera nello sfortunato spareggio per la finale perso contro la britannica Madi Harris per 9 centesimi.

Curriculum

I Mondiali di Budapest rappresentano l’ottava partecipazione della campionessa oggionese classe ’95 a una delle principali manifestazioni internazionali. Un’avventura iniziata nel dicembre 2016, quando a Windsor, in Canada, riuscì a mettersi al collo la medaglia di bronzo nei Mondiali in vasca corta con le compagne della staffetta 4x50 misti.

Nell’occasione Silvia esordisce anche a livello individuale, chiudendo 21^ nei 100 dorso in 58”52 e 23^ nei 50 in 27”47. Due anni dopo, nel giugno 2018, arrivano le prime medaglie individuali, vinte nei Giochi del Mediterraneo di Tarragona, in Spagna. Silvia si aggiudica i 50 in 28”33 ed è 2^ nei 100 in 1’00”99, ottimo viatico per gli Europei che disputerà poi a inizio agosto a Glasgow, in Scozia, non prima di firmare il primo dei suoi diversi record italiani nei 50 grazie al 28”01 al Trofeo SetteColli.

Nella rassegna britannica Silvia inizia ad accumulare qualche credito con la sorte. In semifinale dei 50 nuota in 27”96 (nuovo primato italiano), mancando l’approdo alla finale per 2 soli centesimi. Destino avverso anche nelle batterie eliminatorie dei 100. Scalia chiude 16^ in 1’00”92, ma per un discorso di piazzamenti per nazione deve lasciare il posto in semifinale alla greca Theodora Drakou e al suo 1’01”18.

Il boom

Il 2019 è l’anno della definitiva consacrazione. A luglio, nelle Universiadi di Napoli, fa suo l’oro nei 50 in 27”92 (record italiano) e il bronzo nei 100 in 1’00”43, per poi chiudere l’anno a dicembre con la partecipazione agli Europei, di nuovo a Glasgow, in vasca corta.

In Scozia arriva la medaglia d’argento nella 4x50 misti, mentre a livello individuale manca il podio nei 50 per 6 centesimi e nei 100 chiude la finale all’8° posto in 58”29.

Il 2020 è l’anno della pandemia, Silvia insegue il sogno olimpico senza raggiungerlo e nel 2021 partecipa due volte agli Europei. A maggio è a Budapest e torna a casa con il bronzo nella 4x100 misti, mentre nei 50 è solo 12^ in semifinale in 28”24 e nei 100 18^ nelle qualifiche in 1’01”12.

A novembre, a Kazan in Russia, spazio a quelli in vasca corta, con un nuovo bronzo nella 4x50 misti, mentre nei 50 sono 7 centesimi a separarla dal 3° posto in finale con il suo 26”18 (record italiano) e nei 100 resta fuori dalla corsa al podio per 8 centesimi con il 9° posto in semifinale in 57”72. Il resto è storia recente, con la finale mondiale di ieri, mancata ancora una volta per pochi centesimi, ma un nuovo record italiano che porta la sua firma.

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