Gnecchi tra i Fantastici 4 della pagaia. Camera siciliana, con vista Parigi 2024

Il lecchese è nel cerchio ristretto del ritiro speciale a Lentini, voluto dal dt Perri. La federazione punta tutto sul K4 500: gli altri obiettivi lasciati alla preparazione dei singoli.

“A volte ritornano”. Negli stessi luoghi e con gli stessi obiettivi. E, mentre è ai vertici del movimento canoistico nazionale da ormai molti anni, torna anche il lecchese Alessandro Gnecchi.

Dove? Non solo fra i pochissimi eletti (solo quattro atleti selezionati per una sorta di “ritiro perenne” in maglia azzurra) della canoa, non semplicemente con la stessa meta (la qualificazione per le Olimpiadi di Parigi 2024), ma pure nell’identica location: quella siciliana di Lentini vicino Catania.

Le convocazioni

Convocato dal direttore tecnico Oreste Perri proprio per tentare di qualificarsi col K4 500.

«Eravamo stati qui già nel 2021 in pieno lockdown – spiega il campione lecchese della pagaia – e fra tutte le località dove abbiamo effettuato ritiri in azzurro, questa è la migliore. Sia come clima, che come struttura (a due passi dall’aeroporto ndr). Rimarremo tutto febbraio e marzo».

L’obiettivo? «Il piazzamento ai Mondiali che ci consenta di andare a Parigi. La stagione 2023 è impegnativa: toccherà il culmine ad agosto, a Duisburg dove ci saranno le gare di qualificazione per l’appuntamento olimpico, inserite nell’ambito del Campionato del Mondo. Quindi la scelta è ricaduta su una località siciliana, dove il rischio di pause per il maltempo sono ridotte al minimo. Da novembre a dicembre, invece, eravamo stati a Castelgandolfo».

Le alchimie giuste

E, in attesa che la barca azzurra, raggiunga l’obiettivo, l’importante è trovare le alchimie giuste.

«Siamo solo in quattro a effettuare questo ritiro – prosegue Gnecchi -. Per una scelta precisa della Federazione che ha voluto ridurre il numero degli atleti e puntare solo sulla qualificazione del K4 500. Siamo rimasti solo io, Manfredi Rizza (già vice-campione olimpico a Tokyo 2020 ndr), Andrea Di Liberto e Giacomo Cinti».

Questo infatti l’unico equipaggio che la Federazione ha destinato al raduno, lasciando poi il tentativo di raggiungere l’obiettivo qualificazione per altre imbarcazioni alla preparazione dei singoli.

«É il primo anno che la Federazione decide così. E siamo onorati di essere, in pratica, una “élite dell’élite”; ma è chiaro che questo ci carica di grandi responsabilità».

Si vedrà nelle gare, che si dipaneranno a partire dal prossimo aprile.

«Si comincia con una gara internazionale all’Idroscalo di Milano – conclude Alessandro – poi ci saranno a maggio due gare di Coppa del Mondo, importanti per sondare il nostro livello; prima del Campionato del Mondo.

Come ci si qualifica a Parigi 2024? Ai Mondiali, arrivando fra i primi sette equipaggi europei nella classifica finale della specialità, cosa per noi certo non impossibile ma impegnativa, considerando che la canoa si pratica soprattutto nel nostro continente. Ma stiamo lavorando alla grande, la squadra è affiata e io mi sento in forma».

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