Poliziotto morto dal viadotto
Il moldavo non riesce a parlare

Il giovane protagonista dell’inseguimento costato la vita all’agente. incosciente da 11 giorni: ieri il risveglio ma non è in grado di fare chiarezza

I medici della rianimazione dell’ospedale di Lecco hanno attenuato la sedazione del giovane moldavo coinvolto nella tragedia in cui è morto l’agente Francesco Pischedda: Florea Veaceslav, 25 anni, è tornato cosciente, ha aperto gli occhi, ma non è stato in grado di parlare.

Il quadro clinico del giovane, in stato di fermo dalla sera del 2 febbraio, è ancora molto grave, resta ricoverato in prognosi riservata. Ieri non è dunque stato possibile per gli agenti della polizia stradale di Lecco poterlo sentire e, quasi certamente, non lo sarà ancora a lungo. Il giovane può aver avuto anche lesioni cerebrali la cui gravità potrà essere valutata dai medici solo nelle prossime settimane.

Il giovane è rimasto in coma per undici giorni dopo il volo di una decina di metri dal cavalcavia di Colico: era stato trasportato in ospedale a Lecco in stato di incoscienza da un’ambulanza e nella notte era stato operato una prima volta per la riduzione delle fratture alle gambe. Due giorni dopo era stato nuovamente operato a seguito dell’aggravarsi del suo quadro clinico: in questi undici giorni è stato tenuto sempre in coma farmacologico.

Su di lui era pendente un mandato di cattura internazionale emesso dalle autorità austriache per reati contro il patrimonio: furti in appartamento. Ma a suo carico figurano anche precedenti in Italia, sempre per lo stesso reato.

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