Patria, i video dell’ispezione realizzata dai sub: «È al sicuro»

Video I privati che hanno presentato il piano di recupero hanno fatto controllare il piroscafo visto il lago basso. Guggiari: «Non ci sono problemi. Abbiamo 2,40 metri a poppa, 4,10 in centro e 9 a prua . Quindi può restare dov’è»

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Nonostante il lago sia basso a livelli record, per il piroscafo Patria non ci sono problemi. Nei giorni scorsi si erano susseguiti diversi appelli per capire se il mezzo si fosse incagliato. A dipanare la matassa dei dubbi ci ha pensato Enrico Guggiari che con la società Lake Como Steamship Company si era aggiudicato la gara indetta dalla Provincia per avere in concessione lo storico piroscafo Patria e farlo tornare a navigare. «Per rispondere ai cittadini preoccupati - spiega - ho deciso di vedere personalmente la situazione incaricando una società di effettuare l’ispezione». E così i sommoazzatori di Acquatech si sono tuffati a Villa Olmo nei pressi del piroscafo e hanno fatto delle misurazioni, in modo tale da avere l’esatta fotografia dello stato attuale.

Non è incagliato

«Abbiamo 2,40 metri a poppa, 4,10 in centro e 9 a prua - aggiunge Guggiari - e quindi non ci sono problemi. Vorrebbe dire che il lago dovrebbe scendere ancora di un metro e mezzo, ma mi sembrerebbe davvero uno scenario molto improbabile». La proprietà del piroscafo è dell’amministrazione provinciale che si limita però a fare periodiche verifiche esterne, ma che è in attesa di poter stipulare l’atto per dare il mezzo in concessione ai privati. Privati che, come detto, hanno voluto constatare di persona se ci fossero problemi a causa del fondale. «La sicurezza è garantita - conclude Guggiari - per cui sta bene dove si trova».

Patria, ispezione dei sub.

Braccio di ferro per salvare lo storico piroscafo

Intanto non sono stati fatti passi in avanti per salvare il piroscafo, nel senso di farlo tornare a navigare. Senza garantire gli spazi per la manutenzione, la Provincia non può infatti sottoscrivere il contratto di concessione con i privati che, a loro volta, non avendo il mezzo in concessione, non possono intervenire. Il nodo ruota tutto attorno alla manutenzione e, di conseguenza, alla Navigazione contro cui si sono già scagliati diversi esponenti politici (dal presidente del consiglio regionale Alessandro Fermial deputato Alessio Butti). Il piroscafo ha bisogno di cure che possono essere fatte solo nei cantieri navali di Dervio o Tavernola, entrambi della Navigazione Laghi. Non può essere sollevato (si spezzerebbe di fatti in due) ma deve essere messo a secco. Il problema, però, sta nel fatto che la Navigazione a più riprese ha detto no all’utilizzo dei suoi cantieri sostenendo che siano già tutti occupati dagli altri mezzi utilizzati per il servizio pubblico. E ha pure richiesto di liberare l’attracco di Villa Olmo che, in realtà, non viene usato da nessuno da anni. Intanto, però, la buona notizia è arrivata dal fondale: non sarà il lago basso a decretare la fine del glorioso battello.

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Patria, ispezione dei sub.

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