Mandello: «Incapace di comprendere»
Cristina Gilardoni non sarà processata

Gli esiti della perizia neurologica sull’ex amministratore delegato della “Raggi X “ Esce di scena la prima imputata del processo per “maltrattamenti e lesioni gravi” ai dipendenti

Maria Cristina Gilardoni, amministratore delegato della Gilardoni Raggi X sino al 2017, non potrà essere processata.

La sentenza di non luogo a procedere è stata emessa dal giudice Martina Beggio, nell’udienza di ieri mattina al Tribunale di Lecco. Il motivo è legato alle gravi condizioni di salute dell’ex imprenditrice, oggi ottantaseienne, così come è stato verificato dalla perizia del dottor Maurizio Boris Zappacosta, effettuata su richiesta del giudice titolare.

Ora resta Roberto Redaelli

Esce così di scena colei che insieme all’ex capo del personale Roberto Redaelli, era la principale imputata nel processo penale per “maltrattamenti e lesioni gravi” verso i dipendenti dell’azienda.

Una vicenda che aveva occupato le cronache nazionali per la sua gravità. Da tempo malata, Maria Cristina Gilardoni, è stata valutata clinicamente dal dottor Zappacosta che ha formulato una relazione estremamente chiara. Secondo il neurologo, infatti, le attuali condizioni della signora Gilardoni rendono «impossibile la capacità di stare a processo sia per le fasi attinenti al rito, alle fasi processuali, alla comprensione di domande e testi, a relazionarsi con il suo avvocato. Tutte queste attività sono assolutamente al di fuori delle sue possibilità».

La perizia evidenzia come l’imputata sia affetta da demenza senile, probabilmente identificabile come Alzheimer, che compromette in modo grave la salute della paziente; il cui attuale stato è caratterizzato «da un grave disturbo della memoria e produzione di falsi ricordi, confabulazioni, disturbi comportamentali di aggressività spiccata». Tutto questo, ovviamente, rende impossibile la partecipazione cosciente al processo della signora, «non essendo in grado di comprendere testi scritti, le domande che le verrebbero poste e di confrontarsi con il proprio legale».

Non luogo a procedere

Il dottor Zappacosta ha anche precisato come queste condizioni siano irreversibili e dunque non permettano di ipotizzare alcun recupero. Invece, in merito alla domanda del legale della signora Gilardoni, avvocato Nicolò Vailati, che chiedeva se le condizioni di salute dell’ex imprenditrice potessero essere retrodatate agli anni in cui si svolsero i fatti oggetto del processo, il neurologo ha risposto che questa eventualità «a posteriori è impossibile da valutare». Alla luce della perizia e delle successive delucidazioni è stata emessa la sentenza di non luogo a procedere. Il processo proseguirà nei confronti degli altri imputati con l’udienza fissata per il prossimo mercoledì 18 settembre.

© RIPRODUZIONE RISERVATA