«La villa di Fiumelatte è a uso pubblico»
Vincolo urbanistico esclude la residenza

Varenna Si accende la polemica a Villa Locatelli per la vendita dell’immobile di villa Monastero Due gruppi di minoranza chiedono spiegazioni sulla destinazione, il sindaco Manzoni conferma

Non c’è pace per la villetta di Fiumelatte venduta dall’Amministrazione provinciale per 1.100.888,88 euro ad un imprenditore argentino che se le è aggiudicata con un’asta al rialzo partendo da una base di 325mila euro, ed arrivando ad offrire oltre il triplo.

In consiglio provinciale

La questione legata al suo utilizzo sarà al centro del prossimo consiglio provinciale, che si terrà ai primi di aprile.

Villetta che è inserita nel tessuto urbano consolidato per spazi pubblici o di uso pubblico, in poche parole potrebbe essere destinata a casa del custode di villa Monastero, visto che fa parte del compendio, oppure a casa per brevi soggiorni di chi deve seguire convegni o iniziative che si tengono nella stessa villa. Al momento non potrà essere destinata ad abitazione privata, salvo una variante di piano di governo del territorio che deve passare dal consiglio comunale.

La maggioranza guidata dalla presidente Alessandra Hofmann la pensa però in modo completamente diverso e ribadisce: «Non sussiste alcun vincolo relativo all’utilizzo abitativo della Casa di Fiumelatte, a tal proposito, dal punto di vista catastale e di effettivo uso del bene, la destinazione dell’immobile è residenziale».

La presidente dovrà dare risposta al question time esposto nella scorsa seduta dal consigliere Antonio Rusconi, esponente dei “Civici per la Provincia”, e ora sostituito da Giovanni Ghislandi. E dovrà dare risposta anche alla mozione presentata dall’altro gruppo d’opposizione “La Provincia territorio bene Comune” guidata da Paolo Negri.

«L’immobile in questione risulta gravato da un pesante vincolo urbanistico che ne limita drasticamente le possibilità di utilizzo - scrivono i consiglieri di “La Provincia territorio bene Comune” -. Si legge infatti nella scheda d’ambito numero 5 del Piano di governo del territorio del Comune di Varenna, che è esclusa qualsiasi destinazione non riconducibile “alla realizzazione di attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale, le attrezzature a servizio del personale addetto alla residenza per il personale di custodia”. Curiosamente tale determinante circostanza non è stata dichiarata nell’avviso di gara pubblica redatto dal servizio demanio e patrimonio immobiliare della Provincia».

In poche parole a loro dire la struttura, ormai un rudere, non può essere destinata a residenza privata.

Carte alla mano

Il sindaco Mauro Manzoni chiarisce: «Visto il dibattito in corso e le dichiarazioni rese in consiglio provinciale da parte di diversi esponenti politici del territorio, si precisa sulla destinazione urbanistica dello stesso fabbricato quanto è riportato nel certificato di destinazione urbanistica prodotto dal Comune ».

Certificato dove si legge che il tessuto urbano consolidato è appunto per spazi pubblici o di uso pubblico, come sostengono i consiglieri di minoranza. .

Nel frattempo l’Amministrazione provinciale sta pensando di procedere alla vendita di una seconda villetta poco distante da quella al centro del dibattito.

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