In vacanza al mare. Mentre fa il bagno
si sente male e muore

Colico La vittima è Ivo Pozzi, aveva 75 anni. Era il titolare dell’omonima ditta di pompe funebri. Benvoluto e conosciuto: era volontario sullo scuolabus

Era in vacanza nella Marche con la famiglia, ma la serenità si è spezzata ieri quando il colichese Ivo Pozzi, 75 anni, ha perso la vita nelle acque del mare Adriatico.

All’origine della tragedia ci sarebbe, con molta probabilità, un malore improvviso che avrebbe colpito l’uomo mentre faceva il bagno a pochi metri dalla spiaggia di Marina Palmense, in provincia di Fermo, località di villeggiatura in cui la famiglia Pozzi trascorreva spesso la villeggiatura.

A notare il corpo esanime, che galleggiava fra le onde, è stato un bagnino in servizio sulla spiaggia che è subito intervenuto, riportando a riva il colichese e prestandogli i primi soccorsi in attesa dell’arrivo del personale del 118. Nel tentativo di salvare la vita di Pozzi si è adoperato anche un medico che stava trascorrendo la giornata al mare, mentre sul posto è stato inviato l’elisoccorso di Ancona. Ma a nulla sono valsi gli sforzi dei soccorritori, che gli hanno praticato a lungo il massaggio cardiaco, e la grande mobilitazione di mezzi. Purtroppo, per il colichese non c’è stato nulla da fare.

In base agli accertamenti effettuati dalla Guardia Costiera e ai riscontri dei medici la morte di Pozzi è stata attribuita a una tragica fatalità. La salma è già stata restituita alla famiglia e, appena espletate le formalità del caso, farà ritorno nella sua Colico. E proprio nel centro dell’Alto lago la notizia della tragedia è giunta come un fulmine a ciel sereno, lasciando sgomenti tanti amici e conoscenti.

Ivo Pozzi, oltre a essere noto per la sua attività professionale - era titolare dell’omonima impresa di onoranze funebri con sede in paese - era molto attivo in campo sociale ed era fra gli accompagnatori che prestano servizio sugli scuolabus. Commosso il commento del sindaco Monica Gilardi e dell’assessore alla Pubblica istruzione Francesca Moiana: «Lo ricordiamo per la generosità, l’altruismo e per il suo forte attaccamento alla comunità in cui viveva. Come volontario nel servizio di sorveglianza sugli scuolabus non si sottraeva al proprio dovere. Per tanti anni è stato una presenza costante, sempre attento non solo ai ragazzi e pronto a segnalare qualsiasi impedimento lungo il tragitto: poteva essere una buca o un ramo che sporgeva e che non rendeva agevole la manovra del mezzo».

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