Gilardoni, la dinastia

che nacque in un forno

Tra successi imprenditoriali e lotte fratricide

l’azienda è parte della storia di Mandello dal 1947

Sarà una settimana importante, quella appena iniziata, per la “Gilardoni Raggi X”. Venerdì ci sarà l’incontro chiave tra i sindacati e Marco Taccani Gilardoni, l’amministratore giudiziario, che in questi giorni sta ristabilendo i contatti con i vecchi partner (uno su tutti, la Philips).

In tribunale

Vietato l’ingresso alla “padrona”, Cristina Gilardoni, dopo che il Tribunale di Milano ha accolto la denuncia del nipote Andrea Ascani Orsini, che l’accusa di aver fatto perdere valore all’azienda perdendo importanti contratti.

Da venerdì scorso è in ferie forzate anche il suo braccio destro Roberto Redaelli. Ora si attende che il Tribunale di Lecco presenti i risultati dell’indagine a seguito delle denunce presentate da vari dipendenti a carico di Cristina Gilardoni: sarebbe coinvolto anche Redaelli. Si parla di mobbing, di punizioni corporali con schiaffi e pure morsi. Il tribunale di Lecco dovrebbe esprimersi entro breve.

A Mandello la vicenda è seguita con il fiato sospeso. Perché la Gilardoni Raggi X non è un’azienda come tutte le altre: è entrata di diritto bella storia del paese, e non solo perché dà lavoro a molte delle sue famiglie.

È il 1947 quando Arturo Gilardoni, ingegnere, classe 1905, fonda la “Gilardoni Raggi X” . Preparato e capace, Arturo (della nota famiglia di fornai Gilardoni che tuttora ha un’attività in paese), si sposa con Federica Mazza, discendente dei proprietari della Società elettrica Val Meria, che si occupava della distribuzione della corrente elettrica tra Mandello, Abbadia e Lierna.

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