Domani lo stop alla ferrovia Colico-Tirano. Niente treni fino a settembre

Trasporti Interrotta la Colico-Tirano. Bus sostitutivi con diverse soluzioni, sperando in bene

Tutto pronto, almeno in linea teorica. Da domani e per 75 giorni, fino al 9 settembre chiuderà la linea ferroviaria valtellinese, tra Tirano e Colico, e sul sito di Trenord e nelle stazioni principali sono stati pubblicati e affissi gli avvisi con i nuovi orari del servizio autobus che sostituirà i treni per consentire ad Rfi di eseguire il completamento delle opere di potenziamento e miglioramento della tratta.

Organizzazione

Un’organizzazione articolata di cui si è occupata Stps, la società di trasporti pubblici di Sondrio, insieme a una decina di aziende più piccole, anche del Lecchese, che prevede di rimpiazzare i treni fermi sui 70 km di binari con corse di autobus modulate in base alle differenti esigenze dei passeggeri, in funzione dell’ora e del reale utilizzo.

E così, ad esempio, i treni più affollati del mattino e del pomeriggio, sia in una direzione che nell’altra, saranno sostituiti da tre differenti soluzioni: una diretta, una con tutte le fermate del treno, e un’altra con solo alcune soste intermedie. Ad identificarle, anche sui tabelloni, tre diversi colori: verde, grigio e giallo.

In altre fasce orarie saranno due i bus in partenza da Colico o da Tirano, mentre il collegamento tra Sondrio e Tirano sarà garantito da un autobus.

Ancor prima di immaginare il caos nell’identificare la giusta corsa e salirvi per tempo (a Colico sono previsti dai 4 ai 5 minuti di tempo tra l’arrivo del treno da Milano e la ripartenza verso la Valtellina), quel che è certo è che tutto il sistema si giocherà sul filo del rasoio in fatto di capienza e soprattutto di tempi. Sulla Statale si riverseranno infatti non soltanto le sostituzioni delle 64 corse ferroviarie giornaliere - 42 in una direzione, 44 nell’altra -, ma anche tutte le merci, a partire da quelle della Levissima, che generalmente scelgono il ferro per muoversi. Il presidente dell’Aci di Sondrio, Andrea Mariani nei giorni scorsi ha quantificato un aggravio del 20% soltanto di traffico pesante. Senza valutare neppure la variabile dei villeggianti.

Il traffico

L’aumento del flusso di autoveicoli e autotrasporti sulla 38 avrà pesanti ricadute sia da un punto di vista ambientale, sia turistico oltre ai pesanti risvolti sulla vita dei pendolari che anche nei mesi estivi continuano a doversi spostare per lavoro.

«Abbiamo recuperato 17 autobus da 50/53 posti - spiegava nei giorni scorsi Gianluigi Curtoni, responsabile del settore movimento, noleggio autobus e personale viaggiante della Stps -. Ciascuno di essi circolerà su 5/6 corse. Avremmo avuto la possibilità di mettere qualche mezzo in più, ce ne sono di fermi, ma tra ferie e carenza cronica di personale, non abbiamo altri autisti da poter far viaggiare. E per fortuna è stata annullata la chiusura della Colico-Chiavenna prevista in un primo momento».

Già perché l’organizzazione del servizio su strada in alternativa a quello su ferro ha impattato con la difficoltà ormai endemica, e non solo nel territorio valtellinese, di reperire gli autisti.

I tempi

I tir con le merci e gli autobus per il trasporto delle persone si riverseranno sulla Statale 38 che già adesso, soprattutto in alcuni giorni e in orari specifici, mostra di non essere in grado di far fronte a flussi di traffico così importanti. «Rispettare i tempi sarà complicato - dice Curtoni -, ma non dipende da noi. In qualunque giorno dopo le 16 alla rotonda della Sassella si formano lunghe code, quando si aggiungeranno le merci la situazione certo non migliorerà».

Per questa ragione Trenord non solo ha dilatato i tempi delle corse in partenza da Colico verso la Valtellina, ma soprattutto ha anticipato gli orari di partenza degli autobus sostitutivi da Tirano e Sondrio, per avere un minimo di agio che consenta ai passeggeri di arrivare in tempo a Colico per prendere il treno diretto a Milano. «Si ricorda che gli orari delle fermate intermedie effettuate dai bus sostitutivi potranno variare in funzione del traffico stradale» specifica Trenord sul suo sito.

Ma le note dolenti provocate dai 75 giorni di fermo della ferrovia non si limitano a questo. Resta infatti un grosso punto di domanda sulla capienza degli autobus. Trenord, come anticipato, ha previsto tre o due bus per le corse dei treni diretti, uno per i cosiddetti locali basandosi sui dati a disposizione, ma la certezza che siano sufficienti non ce l’ha nessuno. Le variabili, anche legate al turismo, sono innumerevoli. L’unica certezza, confermata, è che sui bus del servizio sostitutivo non potranno in alcun modo viaggiare le biciclette. Con buona pace del cicloturismo.

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