Strade e infrastrutture
Lecco dice basta
Il mondo produttivo lancia l’allarme e rivolge un appello a cittadini, politici e amministratori - «Ci confrontiamo con il mondo, non possiamo più sopportare infrastrutture fatiscenti»
LECCO
Una provincia ricca di aziende, moltissime delle quali manifatturiere, e un potenziale di ricchezza e sviluppo gravemente minacciato dalla carenza di infrastrutture.
Ora Lecco dice basta, gll industriali lanciano un appello al resto del mondo produttivo, ai cittadini, alle istituzioni affinché si faccia rete per affrontare una carenza storica che crolli e chiusure - da Annone a Paderno- stanno rendendo drammatica. Strade congestionate, cavalcavia pericolanti o da ricostruire, linee ferroviarie disastrate e cantieri bloccati da anni e senza prospettive di una riapertura: uno scenario che penalizza non solo chi fa impresa ma anche tutto il mondo del lavoro. «Chiediamo meno burocrazia - dice Lorenzo Riva, presidente di Confindustria Lecco Sondrio - più flessibilità e più investimenti, chiediamo più cantieri».
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