“Primavere”: contributo
di idee alla città

Chissà, forse ha ragione Greta Thunberg quando sostiene che i politici non fanno altro che “Bla bla bla”, che parlano, parlano, parlano e non agiscono mai. Forse ha ragione perché dovrebbero essere proprie della politica l’efficienza, l’immediatezza, la capacità di rispondere concretamente ai problemi. E così non è. Lo vediamo ogni giorno: prevale il “Bla bla”. Ma in altre sedi, le persone che non hanno il compito di guidare il mondo, ma quello, altrettanto, se non più importante di indicare a chi comanda dove stiamo andando e, soprattutto, cosa rischiamo, ecco che in quelle sedi il “Bla bla bla”, inteso come confronto, dibattito, studio, discussione, è imprescindibile. Ed è imprescindibile per una città come Como una manifestazione di ampio respiro come Le Primavere: in dieci edizioni, diciamolo senza falsa modestia, uno dei contributi più importanti di questo quotidiano alla sua città.

La Provincia non è una giovinetta, ha compiuto 130 anni e sarebbe menzognero affermare che non li dimostra. Non ha solo il peso dell’età, ma anche quello di una carta che, seppur leggera, appare pesantissima nell’era della velocità, dell’immediatezza (e anche della scarsa riflessione).

Ma dalla sua ha l’esperienza, una certa autorevolezza (chi legge queste pagine con abitudine lo concederà), la curiosità che deve essere caratteristica dei giornali e anche la volontà di incidere, per quanto possibile, sulla vita del territorio che racconta facendosi, ogni tanto (“semel in anno”, non di più) protagonista e non solo osservatrice. Ed ecco, da dieci edizioni, Le Primavere, accolte da una sempre lusinghiera risposta di pubblico. Non sono mancati, nel corso di questi anni, grandi nomi in grado di “catturare” gli spettatori, ma non meno partecipate sono state le occasioni che hanno visto il microfono in pugno a esperti non abituati ai riflettori, ma ricchi di riflessioni da condividere.

Quest’anno si è parlato di città per la città: quale argomento più importante, in una Como che deve uscire da una paralisi causata non certo dall’impasse causata dall’emergenza sanitaria. Le elezioni sono alle porte e Le Primavere, hanno inteso fornire spunti e indirizzi a due soggetti: a chi voterà e a chi vuole amministrare per i prossimi cinque anni.

Chi ha assistito agli incontri, chi ha sentito descrivere la città smart impossibile e quella realizzabile, quella incantevole e nata quasi per caso e quella pianificata a tavolino con il rischio di una spersonalizzazione da brutta fantascienza, chi ha raccolto tutte queste informazioni per una vivibilità futura, sa cosa cercare, in questo ambito, nei programmi della campagna elettorale. E chi ha deciso che sì, vuole davvero caricarsi sulle spalle il peso di Como (non è facile né leggero, qui più che altrove), se vorrà consultare quelli che sono veri e propri atti di un convegno popolare, troverà sicuramente spunti, almeno per non commettere errori già prevedibili se non già commessi, e magari ispirazione per agire non solo con la testa e non solo con il cuore, ma cercando il giusto mezzo.

Nel quotidiano di oggi si trovano le ultime due pagine di servizi su Le Primavere, con tutte le considerazioni finali e i ringraziamenti per chi le ha rese possibili. Qui, invece, la gratitudine maggiore: quella per chi ha voluto esserci, per chi non è mancato, per chi ha sorriso, anche quest’anno, all’iniziativa, per chi ha ringraziato per primo, magari senza avere ancora ascoltato una sola parola dal palco, solo per l’opportunità di un’occasione come questa. Un consenso che impegna La Provincia, per il prossimo anno e quelli a venire, a organizzare un festival sempre migliore. Un “Bla bla bla” costruttivo e necessario per la crescita di una città e dei cittadini.

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