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Martedì 06 Gennaio 2015
Il sussulto
e L’impegno
di TUTTI
per Lecco
Lecco, Il sussulto
e l’impegno di tutti
Ci sono molti propositi nel cuore e nella testa di ciascuno di noi quando un nuovo anno comincia. Ed accanto a loro, molti interrogativi. E’ inevitabile, in particolare in un momento così delicato come quello che stiamo attraversando.
La domanda delle domande è una sola, a Lecco come a Parigi: «Ne verremo fuori finalmente? Riusciremo ad uscire da questa crisi economica che sembra avere anestetizzato l’Europa intera, per non dire il mondo?».
Rispondere ad un simile quesito è un azzardo, ma dobbiamo almeno provare a risollevarci da queste sabbie mobili. Nei loro discorsi di fine anno il sindaco di Lecco, Virginio Brivio, ed il prevosto monsignor Franco Cecchin, hanno insistito sulla necessità di affrontare il 2015 con uno spirito nuovo e propositivo.
«Dobbiamo recuperare un po’ di sano protagonismo. – ha detto il sindaco – Auguriamoci un sussulto, il Comune deve fare e farà la sua parte, ma allo stesso tempo la società civile deve rimettersi in moto».
Da parte sua, il prevosto ha rinforzato questo invito: «L’augurio è che la crisi non porti i lecchesi a deporre la speranza, ma anzi, li porti ad avere un sussulto di impegno che conduca a una maggiore sobrietà nello stile di vita, a un maggiore impegno, ciascuno là dove la provvidenza lo chiama ad operare, ed a una solidarietà intelligente».
Sappiamo tutti che Lecco vive in una sorta di apnea che non può continuare in eterno. Per questo ritrovare la voglia di essere protagonisti è fondamentale.
Ci vogliono idee nuove e voglia di realizzarle ma soprattutto sembra importante perseguire la «solidarietà intelligente», cui ha accennato monsignor Franco Cecchin.
Tra qualche mese ci saranno le elezioni amministrative e la speranza che abbiamo è quella di non dover assistere alle solite sceneggiate che da ormai vent’anni appestano la politica.
Basta con le contrapposizioni «a prescindere», le dichiarazione di facciata, la difesa di un potere che di fatto non esiste più, eroso da troppa dabbenaggine. Basta con i litigi pretestuosi, che poggiano sul nulla. Vorremmo sentire proposte concrete e sensate a partire da un comune denominatore: il bene di questa nostra città. Litigare sulle macerie è da irresponsabili, cercare di lavorare insieme per costruire il futuro di Lecco è da persone sensate.
Ma i politici da soli possono fare ben poco. Il distacco della gente dalla politica ha avuto l’effetto di creare dei mostri e di contribuire a trasformare la corruzione in pratica quotidiana. Per questo i cittadini, la società civile, deve tornare ad occuparsi della cosa pubblica. Troppo facile demandare tutto ad una scheda elettorale per poi lavarsene le mani e lamentarsi senza costrutto al bar.
Il sussulto di cui hanno parlato sindaco e prevosto contempla un nuovo atteggiamento, fatto di partecipazione e di voglia di crescere insieme, in una parola ci vuole un nuovo impegno da parte di tutti. Solo così Lecco potrà ritrovare una nuova dimensione e quella strada che la deindustrializzazione degli anni Novanta ci ha fatto perdere. In caso contrario continueremo a lamentarci ed a tirare a campare come succede da troppo tempo.
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