Giochi di foto,

per la serata finale

Si è concluso ieri sera il numero zero del Festival della Luce di Como. Dopo due giorni di conferenze, molto seguite, dalla mattinata i visitatori hanno potuto accedere ai laboratori e alle mostre organizzate alla Villa del Grumello.

Accedendo dalla Sala Camino, si trovava la mostra fotografica “Scatti di luce”, seguita dagli ologrammi e dalla stanza in cui veniva riprodotto l’arcobaleno, un fenomeno luminoso fra i più accattivanti. Nella sala successiva, l’exhibit didattico in cui veniva spiegato come questo fosse possibile...più in piccolo.

Per i più giovani, ma non solo, i “Lampi di Genio” di Luca Novelli, video animati dei grandi scienziati che hanno cambiato il mondo con loro scoperte.

Per finire, fra le prime forme cinematografiche, le ombre cinesi, un gioco dove finzione e realtà si mescolano, in un caleidoscopio di immagini fantasiose. Alle 18 Paolo Di Trapani ha mostrato la “Luce e i colori della natura”, istallazioni che mimano la luce naturale in diverse situazioni ambientali.

La comprensione dei processi di riflessione, rifrazione, assorbimento, diffusione, diffrazione ed interferenza della luce da parte della materia consente di cogliere una ricchissima varietà di spettacolari fenomeni ottici naturali: nubi nottilucenti, miraggi, arcobaleni, raggi di buio, ombre luminose, immagini del sole. In conclusione, il concerto del musicista Maurizio Carelli, inventore dell’arpa laser, che alle 19 ha fatto suonare la luce.

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Eco di Bergamo Il festival della luce