«Norme sul volo molto rigide

E gli aerei sono sicuri»

La tragedia di Crema: Riccardo Brigliadori è il titolare della scuola di Monte Marenzo: «L’uso degli ultraleggeri è in costante crescita. Gli incidenti? Meno che in auto»

Due incidenti che hanno coinvolto lecchesi nell’arco di poche settimane, ma il volo ultraleggero resta una disciplina sostanzialmente sicura.

All’indomani della tragica morte di Nicola Beretta, il 17enne di Osnago rimasto vittima dell’incidente aereo in cui ha perso la vita anche l’istruttore 27enne Rodolfo Frigerio di Milano, in tanti si pongono domande su una specialità che ha conosciuto negli anni una grandissima diffusione, ma le cui caratteristiche non sono note a tutti.

«È necessario fare subito una premessa – interviene Riccardo Brigliadori, titolare della scuola di volo “Pilota per sempre” che ha sede nell’aviosuperficie Kong alla Levata di Monte Marenzo -: gli incidenti in ambito aeronautico sono di gran lunga inferiori rispetto a quelli automobilistici. Il volo ultraleggero è cresciuto molto negli anni e dal 1985 è stato normato in modo puntuale e preciso dal legislatore, che ha messo paletti importanti in funzione della sicurezza».

Fino a quel momento, chiunque poteva volare con mezzi anche costruiti autonomamente, nel garage di casa. Da oltre 30 anni, invece, ogni singolo aspetto della disciplina è sottoposto a una precisa regolamentazione. Un passaggio fondamentale, considerati i numeri che il settore vanta: in Italia sono immatricolati infatti 10mila ultraleggeri, a fronte di soli 400 aerei (che solcano i nostri cieli insieme a quelli registrati all’estero).

«Dunque, lo sviluppo è stato, e continua ad essere, enorme. È un elemento che va tenuto in considerazione, parlando di sicurezza, perché fortunatamente gli incidenti accadono di rado. La nostra non è una disciplina totalmente esente da rischi, ma quale si può considerare tale? In ogni caso, oggi siamo in una situazione in cui la gente vola in sicurezza. L’incidente di qualche settimana fa a Monte Marenzo ha registrato feriti molto lievi. Ed altri episodi che si sono verificati sempre lì hanno sortito solo qualche danno al velivolo, come la rottura del carrello. Purtroppo oggi piangiamo la morte di due ragazzi, ma non dobbiamo pensare che il volo ultraleggero sia una pratica sconsiderata».

In ogni caso, ci sono precisi accorgimenti, di cui i piloti sono perfettamente a conoscenza, da assumere prima e durante il volo. «In primis bisogna considerare le condizioni climatiche: i nostri mezzi effettuano volo a vista, quindi la visibilità è fondamentale. Inoltre, il mezzo deve essere mantenuto nelle condizioni ottimali e di piena volabilità».

Elementi determinanti quanto l’abilità del pilota, perché «spesso, statistiche alla mano, dietro un incidente c’è un errore umano. Ma il brevetto non viene concesso a cuor leggero: bisogna frequentare lezioni teoriche e pratiche in una scuola certificata e sostenere i relativi esami, ancora più stringenti se si parla di trasporto di passeggeri. Abbiamo norme ancora più restrittive dell’aviazione generale».

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