La rivolta dell'autotrasporto
"Un percorso tra Aprica e Lario"

I piccoli e grandi autotrasportatori si fanno avanti con proposte. Stiamo valutando l'opportunità di chiedere una sorta di percorso forzato, basato sul transito in un senso attraverso l'Aprica e nell'altro dal Lario, con delle finestre orarie alternate. Bisogna capire se e come sarà possibile sfruttare la Regina.

SONDRIO Il traffico è stato intenso e tutto sommato scorrevole, ma era domenica. Ieri in viaggio dalla Valtellina alla provincia di Lecco c'erano i turisti, ma la maggior parte dei mezzi pesanti era ferma nei piazzali delle aziende. Oggi torneranno a viaggiare i camion e tutto rischia di complicarsi. Sabato, infatti, i disagi maggiori sono stati provocati da pochi mezzi in viaggio sulla stretta strada del lago.

Alle 13 si svolgerà l'incontro istituzionale convocato per affrontare l'emergenza della viabilità sulla Colico-Lecco.

La riunione, promossa sulla base dell'intervento del presidente della Provincia Massimo Sertori e della Prefettura, vedrà impegnati i rappresentanti delle istituzioni, delle categorie produttive, di Anas e Trenord. Ci saranno tutti, proprio perché il contributo di ogni soggetto sarà fondamentale per gestire la situazione nel miglior modo possibile. Da venerdì la preoccupazione di amministratori e imprese è evidente, come conferma dalla Fai-Unione commercianti il presidente Matteo De Campo. «Ora per noi la situazione è gravissima - spiega -. Riteniamo che la viabilità alternativa lungo il lago non sia in grado di sostenere il traffico. Dirottare tutto il flusso verso Edolo, su una strada che ora è caratterizzata da un limite di peso, creerebbe lo stesso problema del lago. L'incrocio di due mezzi potrebbe impedire a entrambi di passare. Nell'incontro proporremo alcune varianti. Stiamo valutando l'opportunità di chiedere una sorta di percorso forzato, basato sul transito in un senso attraverso l'Aprica e nell'altro dal Lario, con delle finestre orarie alternate. Bisogna capire se e come sarà possibile sfruttare la Regina. Sono tutte ipotesi da valutare insieme agli enti. Un altro aspetto importante è rappresentato dalla possibilità di potenziare il trasporto ferroviario fino a Lecco».

Come osservato da più addetti ai lavori, ancora una volta i momenti di emergenza mettono in risalto le criticità della provincia di Sondrio. Il settore degli autotrasportatori è senza dubbio un osservatorio privilegiato per comprendere le dinamiche dell'economia locale. «È risaputo che la viabilità è il nostro tallone d'Achille e in queste situazioni emerge con chiarezza. Se le istituzioni staranno vicine alle imprese che trasportano e producono le merci ci sarà un po' di speranza. Se invece se ne laveranno le mani, i grandi gruppi multinazionali che ora producono in Valtellina potrebbero anche farsi delle domande. Con una viabilità adeguata si potrebbe mettere un'ipoteca sul futuro industriale della provincia di Sondrio. Giugno è un mese di lavoro intenso per tutti i comparti produttivi, credo che tutto il mondo economico abbia ragione di preoccuparsi».

Non sono mancati i disagi, nel fine settimana e in particolare sabato, per i pullman, ad esempio per i tifosi juventini diretti a Torino. Hanno impiegato due ore per arrivare a Lecco da Sondrio, anche perché a Bellano hanno trovato le sbarre del passaggio a livello abbassate e hanno dovuto proseguire sulla provinciale, senza entrare sulla Super.

Ieri non si sono registrati particolari problemi, fortunatamente, per gli alpini diretti a Piacenza per l'adunata nazionale delle penne nere.

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