Lomagna, caso Albéa
Il sindacato tace

Sul caso dell'azienda con unità produttive a Verderio Superiore e a Imbersago incontro nei prossimi giorni con i vertici. Un messaggio tranquillizzante. Il nodo è l'area che non si trova per riunire gli stabilimenti: troppi vincoli sulla ex Ddb. Promette di intervenire in Regione il nuovo consigliere Mauro Piazza

LOMAGNA - «Nessun commento, zero dichiarazioni, in attesa di avere un quadro della situazione più chiaro».
Bocche cucite al sindacato sulla questione Albéa Cosmetics Spa in cerca di area che, se non andasse in porto l'ultima possibile collocazione inviduata nell'ex Rdb a Lomagna, potrebbe decidere di chiudere le unità produttive di Verderio Superiore (180 dipendenti) e Imbersago (70) per trasferirsi in Polonia.
Ma un messaggio di distensione il sindacato intende comunque lanciarlo: niente è deciso, la discussione è ancora agli albori.
Del resto la vicenda non è nuova. È da un paio d'anni che la casa madre francese spinge per l'individuazione di un unico sito in cui collocare la produzione ora divisa in due stabilimenti.
Cgil, Cisl e Uil sono in attesa della conferma di un incontro con la dirigenza aziendale che era stato proposto per il 13 marzo.
Del caso si è occupata la Provincia e adesso interviene anche il neo consigliere regionale del Pdl, Mauro Piazza, già a conoscenza della situazione: «Per quanto riguarda la Regione mi attiverò di concerto con la Provincia affinché si possano rimuovere questi vincoli e si possa permettere il nuovo insediamento della società Albéa. Rimane da ricordare come si tratti di un recupero di area dismessa e non di nuovo insediamento».

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