Varenna, grande festa
per l'adunata dei marinai

Si sono ritrovati sul lungolago ad Olivedo i marinai dell'Anmil di Bellano e Varenna, per sfilare attraverso le vie del centro e celebrare la messa. Durante la giornata è stato premiato Vanni Rota, 93 anni, che nel 1942 ha rischiato di morire nel sommergibile Cobalto. 

VARENNA - Baciata dal sole la sfilata dell'Anmil, l'associazione dei marinai di Bellano e Varenna, guidata da Mario Gianola. Ieri trasferta varennese in occasione dell'adunata annuale.
Dal lungolago ad Olivedo e la sfilata è passata attraverso le vie del centro fino alla piazza San Giorgio, intercalata da brani proposti dalla banda di Bellano e la messa in parrocchiale con la preghiera del marinaio suonata con la tromba. Tanti i presenti, dal sindaco Carlo Molteni ai familiari dei marinai in congedo: mogli, figli e nipoti, come in una grande famiglia.
Al termine della celebrazione il corteo aperto dalla banda si è avviato verso il ritrovo al ristorante Monte Codeno, dove è stato premiato Giovanni Mario Rota detto Vanni, classe 1918, residente a Valmadrera ma nativo di Fiumelatte e legatissimo al suo paese: «Un marinaio eccellente, un uomo che col suo coraggio ci ha fatto e continua a farci onore - ha ricordato il marinaio varennese Giulio Motta -. Averlo tra noi è una fortuna. La sua storia è epica, fatta di sofferenze e di tanto coraggio». 
Emozionato il marinaio Rota, 93 anni, ha ringraziato e ricordato quando a bordo del sommergibile Cobalto rischiò di morire. Affondato dagli inglesi venne fatto prigioniero e portato a Edimburgo.
Era l'agosto del 1942 quando il sommergibile Cobalto, fiore all'occhiello della Regia Marina, fu colpito da una nave inglese, nel mar di Sicilia. Rota era dentro quel sommergibile, era attendente del comandante Raffaele Amicarelli. Bombardato da più parti il Cobalto stava affondando, il Vanni giovane marinaio di fede pregò la Madonna di Valmadrera, di cui aveva un'immaginetta nel portafogli. Si salvò. «Sono molto fedele alla Madonna - ha ricordato il marinaio - la prego sempre e non dimenticherò mai quel giorno: mi salvò la vita».

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