Editoriali / Lecco città
Venerdì 18 Aprile 2014
Lecco, il gioielliere
«Pagherò i debiti»
Carlo Riva, dopo aver patteggiato un anno e 4 mesi per truffa, assicura: «Ce la sto mettendo tutta. Sulla condanna non ho nulla da dichiarare». E aggiunge: «Non vorrei buttare dieci anni di impegno»
«Non ho nulla da dichiarare. Rispetto la decisione del tribunale. Da parte mia ce la sto mettendo tutta per riuscire a sistemare la questione e ripagare i debiti. E’ mia intenzione rimborsare tutti».
Lo assicura Carlo Riva, 40 anni, gioielliere, finito nei guai con la giustizia perché accusato di truffa e appropriazione indebita.
Incensurato: niente carcere
Martedì mattina ha patteggiato una pena di un anno e quattro mesi più una multa di 600 euro. Essendo incensurato, la pena è stata sospesa.
Il suo avvocato difensore Ruggero Panzeri ha chiesto alla pubblica accusa di chiudere così il conto con la giustizia del suo assistito, la proposta concordata tra le parti ha convinto il giudice monocratico Gian Marco De Vincenzi, che l’ha applicata.
«In questo momento sono impegnato a portare avanti alcune trattative per cercare di risollevare la mia situazione economica e professionale - prosegue Carlo Riva -. Non vorrei buttare dieci anni di impegno e professionalità. Uno può errare però assicuro da parte mia tutta la volontà di ripianare i debiti. A differenza di quanto si potrebbe credere la situazione con i creditori non è tesa, hanno capito la mia situazione».
La vicenda di Carlo Riva aveva fatto molto parlare in città. Considerato un astro nel mondo dei gioielli, con clienti di grande prestigio anche a livello internazionale come Flavio Briatore, la principessa Rania di Giordania e multinazionali come Samsung e Bang and Olufsen, per citarne solo alcuni, era finito nel mirino delle iene, con l’inviato speciale Luigi Pelazza che si era messo sulle sue tracce.
Nell’ambito del procedimento che si è chiuso martedì mattina va ha definito la sua posizione per due casi di truffa, soldi che aveva ricevuto a titolo di investimento e mai restituiti, e uno di appropriazione indebita riguardante alcuni gioielli e monili pure non restituiti ai legittimi proprietari.
© RIPRODUZIONE RISERVATA