Va in rete l’impresa
Lecco e Sondrio ai vertici

L’indagine: nel Lecchese 82 contratti, in Valtellina 44, si nota una marcata prevalenza di aziende strutturate - I servizi e le costruzioni sono i settori più dinamici

A Lecco sono 265 le imprese che aderiscono ad uno degli 82 contratti di rete. Il Lecchese si colloca al quarto posto in Lombardia, dietro a Milano, Brescia e Bergamo. Mentre a Sondrio le aggregazioni tra aziende sono 44.

Con questi numeri, Lecco e Sondrio sono le province lombarde che hanno le quote più elevate di imprese che partecipano ad un’aggregazione, con valori di 10,3 e 10,8 per mille. Il dato medio regionale è di una partecipazione pari a 4,6 per mille, inferiore alla media nazionale che è di 7 per mille.

Sono dati contenuti nell’ultimo report realizzato da Unioncamere Lombardia, nel quale si legge che nel Comasco i contratti di rete sono 108.

.La Lombardia è la regione italiana coinvolta nel maggior numero di contratti: sono 1.513 complessivamente le reti che vedono la partecipazione di almeno un’impresa lombarda, pari al 20,4% del totale nazionale.

Come rileva sempre l’indagine di Unioncamere Lombardia, nel 2021 sono cresciute sia le reti più piccole, formate da due sole imprese, sia quelle di maggiori dimensioni, con un effetto complessivo che vede aumentare leggermente il numero medio di imprese per contratto.

Considerando l’ambito territoriale dei contratti lombardi, il 24,2% risulta formato da imprese della stessa provincia, mentre il 17,6% vede la partecipazione di imprese con sede in diverse province della regione.

La maggior parte delle reti (58,2%) ha tuttavia un raggio di azione che si estende oltre i confini lombardi: le collaborazioni risultano particolarmente strette con il Lazio (247 contratti) e le grandi regioni industriali limitrofe (Emilia Romagna 242, Veneto 238, Piemonte 202).

Ma qual è l’identikit dell’azienda lombarda che sceglie il contratto di rete? Il report mette in luce come siano soprattutto le imprese più strutturate a scegliere di aggregarsi: i due terzi dei partecipanti sono infatti società di capitale, che presentano una propensione all’aggregazione pari all’8,2 per mille contro il 2,8 per mille delle società di persone e l’1,4 per mille delle ditte individuali. I consorzi (con il 13,4 per mille) e soprattutto le cooperative (21,8) presentano comunque i valori più elevati e infatti rappresentano quasi il 10% delle imprese partecipanti in regione Lombardia.

Per quanto riguarda il settore di appartenenza, quasi la metà delle imprese “in rete” risulta attiva nei servizi (46,6%), un settore che peraltro ha visto un incremento significativo delle aggregazioni nel 2021 (+16,4%) insieme alle costruzioni (+19,8%). Lo strumento viene sempre più apprezzato anche nel settore agricolo (+10% nel 2021). L’industria rimane il settore con la maggiore propensione all’aggregazione (8,8 per mille) ma, negli ultimi anni, il ritmo di crescita è calato: secondo Unioncamere, i contratti di rete inizialmente sono stati utilizzati all’interno delle filiere per formalizzare rapporti verticali, mentre ora si stanno diffondendo negli altri settori dell’economia regionale secondo forme di collaborazione orizzontale.

L’osservazione degli ultimi dati evidenzia che le reti d’impresa sono uno strumento in crescita, sia a livello nazionale che lombardo, a riprova della consapevolezza delle imprese che fare sinergia aiuta a cogliere al meglio le sfide del mercato, e consente di sviluppare capacità innovativa e competitività, per ottenere vantaggi comuni. La rete d’impresa è un moltiplicatore di risultati, un integratore di ricchezza per competenze e relazioni umane, consente di gestire e superare anche momenti di crisi grazie all’esperienza delle altre imprese della rete, ed è un mezzo che consente alle singole aziende di crescere negli asset immateriali tra i quali la specializzazione in competenze e quindi lo sviluppo di nuova occupazione nonché lo sfruttamento di brevetti».

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