Scambi con l’estero. Il metalmeccanico fa i volumi maggiori

I numeri. Esportazioni lecchesi: più 21% in un anno, Crescono anche le importazioni, ma il saldo è positivo. È significativo il contributo all’export dell’alimentare

L’interscambio lariano continua a crescere: nel 2022 l’export è cresciuto di 17,7 punti, attestandosi a 12,5 miliardi di euro, mentre l’import ha toccato gli 8,3 miliardi, con un incremento del 29,8%.

Il saldo della bilancia commerciale continua dunque a essere positivo, sostanzialmente in linea con quello precedente (4,2 miliardi, -0,6%). In questo caso il dato è in controtendenza sia rispetto alla regione (-22,7 miliardi; il disavanzo è cresciuto del 56,9% rispetto al 2021) che al Paese (-30,7 miliardi contro i +40,3 miliardi del 2021). Anche rispetto al 2019 i valori lariani aumentano: le esportazioni del 22,6% e le importazioni del 52,7%; il saldo della bilancia commerciale lariana è positivo, ma in calo (-11,8%).

A rilevare l’andamento 2022 degli scambi commerciali con il resto del mondo è l’Ufficio studi e statistica della Camera di commercio di Como Lecco, che ha comunicato anche i dati provinciali.

Rispetto al 2021, a Como le esportazioni crescono del 14,6% e le importazioni del 25% (l’avanzo commerciale cala dello 0,5%); entrambi gli indicatori tornato superiori anche al 2019: import +39,8%; export +14,6% (avanzo commerciale -14%). Anche per Lecco ci sono incrementi di export e import sia rispetto all’anno precedente che nei confronti della situazione pre-Covid. Sul 2021, le esportazioni sono cresciute del 21,2% e le importazioni del 35,3%; l’avanzo della bilancia commerciale diminuisce dello 0,8%. Con riferimento al 2019, i risultati sono rispettivamente pari a +32,8%, +69,1% e -9%.

Nel 2022 il contributo all’export lariano viene prevalentemente dai settori “altro industria” (33,2% del totale) e prodotti in metallo (25%). Importante è anche l’apporto di tessile (14,3%) e chimica-gomma (12,5%).

A Como, dopo “altro industria” (31,4% dell’export totale), il settore più rilevante è quello dei prodotti tessili (22,3%) seguito dalla chimica-gomma (18,9%). Questi tre sono anche i settori che mostrano gli aumenti più significativi dell’export rispetto al 2021: “tessile” +328,6 milioni (+28,9%); “altro industria” +164,3 milioni (+8,6%); chimica-gomma +133,3 milioni (+12%). Nei confronti del 2019 tutti i comparti hanno recuperato le perdite; in particolare, “altro industria” (+267,1 milioni: +14,8%); chimica-gomma (+204,6 milioni: +19,6%) e metalmeccanico (+112,9 milioni: +16,7%) sono quelli con le performance migliori.

A Lecco il metalmeccanico continua a rappresentare oltre un terzo del totale delle esportazioni (39,5%), seguito da “altro industria” (35,1%); al terzo posto troviamo l’alimentare (con il 5,8%). I primi due sono anche gli ambiti con gli incrementi più significativi rispetto al 2021, seguiti dal tessile (rispettivamente +445,9, +386,7 e +51,5 milioni: +23,4%, +22,6% e +18,6%).

Nei confronti del 2019 solo l’agricoltura vede una diminuzione dell’export (-900mila euro: -14,8%). Viceversa, i comparti con le performance più brillanti sono metalmeccanico, “altro industria” e alimentari (rispettivamente +750,7 milioni, +466,1 milioni e +80,9 milioni: +46,8%, +28,6% e +30,5%). I settori principali delle importazioni lariane sono metalmeccanico (25,5%), “altro industria” (25,2%) e chimica-gomma (17,6%). Nessun settore evidenzia cali rispetto al 2021; a crescere maggiormente in valori assoluti sono le importazioni dei principali settori: metalmeccanico +548,6 milioni; “altro industria” +361,6 milioni; chimica-gomma +287,5 milioni (rispettivamente +34,8%, +20,9% e +24,4%).

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