Rifiuti, meno cavilli per gli artigiani
«Grosso aiuto ma si può fare di più»

Le micro imprese con meno di 10 dipendenti, esonerate dall’obbligo del Sistri

Raffaele Buzzi, autoriparatore: «Finalmente il governo ha ascoltato gli artigiani»

Como

Un piccolo passo è stato fatto. Dopo tanto discutere circa l’opportunità di ridurre alle piccole aziende il peso delle incombenze in materia di rifiuti, è di questi giorni l’esclusione delle micro imprese dal Sistri.

Il decreto firmato dal Ministro Galletti, infatti, ha cancellato l’equiparazione dei rifiuti di un piccolo artigiano, o di commerciante, a quelli di un’impresa di maggiori dimensioni.

Questo, per le attività con meno di 10 dipendenti in organico, limite che, di fatto, esonera dai precedenti obblighi una miriade di artigiani lariani.

«Alla fine – commenta Raffaele Buzzi, autoriparatore di Lurate Caccivio – il governo ha ascoltato le richieste legittime avanzate da noi piccoli artigiani. Era assurdo che la gestione dei nostri rifiuti fosse equiparata a quella delle grandi aziende. Ciò, infatti, ci obbligava a una serie di adempimenti incredibili, che non solo aumentavano i costi delle nostre attività, ma altresì ci distoglievano per ore dal lavoro vero e proprio. È evidente che la burocrazia è comunque tanta. Ben venga, però, questo primo segnale. Speriamo ne seguano altri».

Da mesi, Rete Imprese Italia (sodalizio che a livello nazionale raccoglie le principali associazioni di categoria) chiedeva allo Stato di alleggerire il peso di questo strumento di controllo.

Fatto il primo passo, la Rete chiede di andare oltre, proseguendo verso il superamento dell’attuale sistema di tracciabilità, che complica l’attività delle imprese in ordine al trasporto e alla gestione degli scarti di lavorazione.

«Quello preso – commenta Felice Brenna, mobiliere di Mariano Comense – è un piccolo, quanto significativo, segnale d’ascolto. Ma serve di più»

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