«Qualità, mercati?Ormai con i clienti si parla di Ucraina»

Fiera del filo Numerosa la presenza lecchese a Wire, Luigi Sabadini: «Proccupano forniture e prezzi del gas. Il futuro delle aziende dipende dai costi dell’energia»

«Abbiamo ritrovato una fiera vivace, con desiderio delle imprese di incontrarsi in presenza dopo anni di interruzione per i problemi della pandemia. Nonostante le molte incertezze dell’economia e in particolare del mondo dell’acciaio, in questa fiera vedo un ritorno di fiducia fra gli operatori», afferma Enrico Vavassori, presidente di Api Lecco e Sondrio presente a Wire&Tube, fiera irrinunciabile per le trafilerie lecchesi e quella in cui la presenza di Lecco è tradizionalmente massiccia.

Diversi fra i nomi più noti delle aziende metalmeccaniche di Api Lecco e Sondrio hanno i propri stand in questi giorni a Dusseldorf per Wire&Tube (aperta fino a venerdì 24), biennale internazionale dell’industria del cavo e del filo metallico, ora in pieno svolgimento a quattro anni dall’edizione precedente, causa cancellazione per Covid.

Ad essere presenti con propri stand sono Officine Santafede, Tecnofar, Tis, Novastilmec, M+E, Trafilerie Valgreghentino (azienda del past president di Api, Luigi Sabadini, oggi presidente regionale), Traflerie Fratelli Rotta, Ita e Mab (Steelgroup), Tmi, Trafileria Lecchese e Froma. Presente in visita anche Enrico Vavassori, presidente di Api Lecco e Sondrio, proprietario dell’omonima trafileria di famiglia, oltre a una delegazione di Rete ufficio estero, il servizio per l’internazionalizzazione co-gestito da Api e Confartigianato Lecco.

«In fiera le nostre aziende riprendono il rapporto diretto fra clienti e fornitori, fra i quali l’argomento principale in questi giorni continua ad essere quello dei prezzi della materia prima, dell’energia e del gas. I pensieri degli imprenditori che si stanno scambiando opinioni fra gli stand – aggiunge Vavassori – sono dominati dall’incertezza del mercato, dalle quotazioni che sembrava stessero un po’ scendendo mentre invece dati gli ultimi tagli di forniture di gas da parte della Russia stanno di nuovo risalento. C’è preoccupazione e tutti si aspettano un autunno molto caldo ».

Per Luigi Sabadini il fermento in fiera è evidente anche se «si sta affacciando la crisi dell’acciaio e si sta avvitando su sé stesso il problema dell’energia, due aspetti strettamente correlati dato l’alto tasso energivoro del mondo dell’acciaio».

E visto che il quadro generale non è dei migliori anche dai contatti in fiera emerge che clienti e fornitori stanno bilanciando le diverse opzioni: «Se le cose vanno come stanno andando da mesi – aggiunge Sabadini – anche le trafilerie entreranno in stallo con crollo della domanda, dei prezzi e dell’occupazione: i soliti disastri che capitano quando le cose vanno male. Se in più peggiorerà la situazione energetica ciò significherà che la guerra si prolunga, le tensioni internazionali si acuiscono e verrà a mancare un bene primario come il gas».

Ora nessuno sa quale sarà lo scenario prevalente ma «dalle molte frequentazioni che sto avendo al nostro stand vedo che il confronto fra imprese non è tanto su quantità e qualità dei materiali o sui loro prezzi quanto sull’analisi delle tendenze geopolitiche per capire il futuro. Oggi avere o non avere il gas, o averlo a determinati prezzi, è una variabile che deve gestire la politica, non il mondo economico».

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