Produzioni diverse. Così la “Frigerio” continua a crescere

Eccellenza L’anno scorso i ricavi sono stati da record, Flaminia Frigerio: «Abbiamo diversificato gli sbocchi: ci ha consentito di evitare le difficoltà di alcuni mercati»

Si è chiuso in modo molto positivo un anno difficile, mentre il 2023 è iniziato con ottime prospettive.

Alla Frigerio Ettore di Lecco, «il 2022 è andato molto bene: è stato un anno record, che ci ha portato a raggiungere il nostro primato in termini di fatturato, condizionato inevitabilmente del caro prezzi – ci ha spiegato il consigliere delegato Flaminia Frigerio -. Sono ottime anche le prospettive, considerato che abbiamo raccolto ordini importanti per progetti che andranno a coprire i prossimi quattro-cinque anni. Nel 2023, nel dettaglio, ci aspettiamo numeri positivi, viste le diverse cose che abbiamo in cantiere. Quindi siamo molto soddisfatti».

Un trend positivo, dunque, in un periodo in cui si inizia ad avvertire qualche scricchiolio. «Anche sul nostro territorio ci sono realtà che hanno ricominciato già da qualche mese a sentire la crisi e qualcuno ha dovuto far ricorso alla cassa integrazione. Noi invece abbiamo diversificato in modo mirato i nostri canali di sbocco e questo ci aiuta».

L’azienda si occupa infatti di stampaggio conto terzi (con la deformazione a freddo di lamiera d’acciaio, acciaio alto resistenziale, acciaio inox, alluminio, ottone e materiali metallici in genere) ma progetta, produce e vede anche minuterie metalliche e chiusure a leva, oltre a realizzare stampi.

Per restare competitivi e continuare a crescere, cosa che Frigerio Ettore fa da 75 anni, il ruolo fondamentale è quello delle risorse umane, che si fatica a reperire. «Le figure necessarie si trovano con difficoltà, anche quelle con competenze base – ha aggiunto Frigerio -. Un discorso che non tocca il lato uffici, dove non abbiamo avuto grandi problemi nell’andare a sostituire negli ultimi due anni anche figure storiche in posizioni strategiche. Sono gli addetti con mansioni più operative a risultare più difficili da trovare: sosteniamo 5/6 colloqui la settimana per individuare personale per l’officina, ma se su 100 candidati ne inseriamo due è tanto».

I problemi più grossi sono quelli relativi all’inserimento di personale qualificato. «Va letteralmente a ruba – è intervenuta Silvia Micheli, responsabile del personale -: noi evitiamo di “sottrarre” risorse umane ad altre aziende, ma non tutti gli imprenditori hanno questo tipo di approccio. Tra l’altro, capita anche che i candidati usino la nostra proposta per ottenere un aumento dal loro datore di lavoro. Ci sono poi persone che rinunciano perché sostengono che la mansione sia impegnativa; ma qui non facciamo il terzo turno, abbiamo una mensa interna dove si mangia molto bene, il lavoro non è pesante perché è tutto assistito dalle macchine».

«L’azienda – ha ripresa Flaminia Frigerio – è in forte e costante crescita. È un peccato incontrare problemi di questo tipo, che rallentano il nostro sviluppo. Ma è una situazione che riguarda tutti i settori, non soltanto le realtà produttive».

In Frigerio lavorano 76 dipendenti (cui si sta cercando di aggiungere un altro paio di figure), che con alcuni interinali superano le 80 unità.

«I ragazzi sono affascinati dalla tecnologia, da tutto quello che è digitale, e spesso non sanno che le fabbriche stesse hanno caratteristiche che ne fanno emblemi di tecnologia e innovazione».

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