Le banche e i negozi: «Il Fondo di garanzia facilita il dialogo»

Garanzia Il bilancio della struttura di Confcommercio. Il presidente Belgeri: «Vogliamo essere un consulente di supporto alle imprese nelle operazioni creditizie»

Il 2022 è stato un anno complesso per le aziende, alle prese con rincari clamorosi che hanno interessato tutte le voci di spesa. Se lo scenario complessivo pare in lento miglioramento, il 2023 resterà comunque un anno particolarmente sfidante, per le imprese e per le realtà nate per sostenerle.

È il caso del Fondo di garanzia di Confcommercio Lecco, che si candida a ricoprire il ruolo di partner irrinunciabile in tema di consulenza finanziaria professionale e altamente qualificata.

«Il 2023 sarà un anno durissimo e pieno di insidie, anche se i segnali oggi sembrano essere meno negativi di quanto fosse lecito attendersi - evidenzia il presidente Angelo Belgeri -. Da parte nostra saremo come sempre attenti alle dinamiche del mondo del credito e pronti ad essere a fianco dei nostri soci per aiutarli nel trovare i finanziamenti più adatti. Inoltre, vogliamo accrescere ancora maggiormente il nostro legame con l’associazione: oggi chi entra in Confcommercio Lecco sa di potere essere seguito per tutta una serie di servizi fondamentali, compreso ovviamente quello relativo all’accesso al credito. Questa collaborazione va ancora più intensificata, proprio per dare un servizio completo e di qualità».

E sul ruolo che il Confidi vuole ricoprire nei prossimi mesi aggiunge: «Vogliamo sempre più essere un consulente delle imprese per agevolare il loro accesso al credito bancario. Il nostro compito è quello di essere dei “facilitatori”, relazionandoci da un lato con i soci e dall’altro con gli istituti. Ci occupiamo in prima persona della preparazione dei documenti necessari e instauriamo un dialogo proficuo teso a migliorare tutto quanto concerne i finanziamenti».

Come detto, il 2022 è stato un anno impegnativo per il Fondo di Garanzia, ma non ha lesinato soddisfazioni per il soggetto guidato da Belgeri. «È stato indubbiamente un anno caratterizzato da tanto lavoro: abbiamo assistito a una ripresa del ricorso ai Confidi da parte delle imprese e nello stesso tempo abbiamo incrementato i rapporti con gli istituti di credito, che ringraziamo per l’attività svolta, trovando anche l’interesse e la collaborazione di nuove realtà bancarie. Abbiamo aumentato la frequenza delle riunioni per dare maggiore immediatezza alle risposte: le convocazioni del Comitato sono servite per analizzare in modo più celere le pratiche. Il 2022 - sottolinea Belgeri - ha visto il Fondo di Garanzia impegnato soprattutto sul fronte del Bando Confidiamo e del credito diretto alle imprese. Ringrazio la struttura, guidata dal direttore Maurizio Macaione, che ha gestito, per quanto concerne questo fronte, un centinaio di pratiche andando di fatto ad esaurire il plafond che avevamo».

Quindi ha concluso: «Il nostro è un lavoro molto variegato e sono molteplici le realtà che incontriamo. Ma tra le varie situazioni ce ne sono due abbastanza ricorrenti. Da un lato la richiesta da parte di aziende che hanno problemi e un rapporto “deteriorato” con le banche e che quindi chiedono a noi un supporto e un raccordo con l’istituto per trovare una mediazione. Dall’altra ci sono invece le imprese che, pur avendo già degli affidamenti, vogliono migliorare la relazione e cercano nel Confidi un interlocutore che conosca il mondo delle banche e possa supportarle nella scelta del prodotto più idoneo da utilizzare. In entrambi i casi il Fondo di Garanzia è un attore in grado di fare la propria parte».

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