Green e conveniente. Sempre più imprese “puntano” sul sole

Sostenibilità Gli investimenti di Mab e Mako Shark per raggiungere l’autosufficienza energetica. Un discorso ambientale, ma anche di taglio alle spese

C’è chi è partito in anticipo, scegliendo di percorrere la strada dell’autosufficienza energetica già da anni e chi lo ha fatto solo di recente, magari accelerando in funzione del caro energia che dalla fine del 2021 ha iniziato a colpire sempre più pesantemente aziende e famiglie.

Di sicuro, l’attenzione nei confronti dell’impatto ambientale è un elemento ormai centrale nelle scelte aziendali, rivolte in modo sempre più consistente verso interventi di efficientamento e risparmio energetico. E, naturalmente, di autoproduzione.

Le nuove tecnologie

È il caso della Mab - Metallurgica Alta Brianza, che già a inizio anno aveva illustrato il progetto rivolto all’installazione di un nuovo impianto fotovoltaico di grandi dimensioni, che proprio recentemente è andato a regime. Nei mesi scorsi sono stati posizionati 1.250 pannelli da 400 watt l’uno, che coprono oggi circa 6.000 dei 32.000 metri quadrati totali del tetto della sede produttiva di via Giacomo Brodolini a Lecco. Il nuovo impianto è in grado di produrre un quarto della potenza energetica di cui Mab ha annualmente bisogno e dunque 500 kilowatt/ora dei 2.000 necessari.

Dopo l’erogazione del bonus da 400 euro a tutti i suoi 70 dipendenti per far fronte al caro energia che sta pesando molto anche sulle famiglie, l’azienda del gruppo Steelgroup ha deciso di implementare i propri impianti di produzione di energia con particolare attenzione all’aspetto della sostenibilità.

«Siamo convinti e soddisfatti della nostra scelta - spiega il direttore generale Guido Baggioli - una scelta dettata non solo dalla criticità del momento contingente, ma dalla necessità di essere parte attiva della transizione green che, al di là delle normative, è un atto dovuto nei confronti dell’ambiente e delle generazioni future».

Un intervento analogo è stato condotto a Dolzago, nel sito produttivo di Mako Shark, dove il management guidato dal presidente del Consiglio di amministrazione Federico Bonomelli e dal Ceo Martina Bonomelli, ha deciso di incrementare la superficie dell’impianto fotovoltaico già installato, procedendo con un suo potenziamento. Così si è stabilito di ricoprire anche una parte di uno dei parcheggi aziendali, posizionando altri 51 pannelli, che hanno permesso di ottenere un duplice risultato sicuramente apprezzato dal personale: da un lato, grazie all’installazione della tettoia che fa da supporto all’impianto, la protezione delle auto dei dipendenti e, dall’altro, la produzione di energia elettrica, per rispondere al proprio fabbisogno.

Impianti che si estendono

Questi nuovi pannelli si aggiungono infatti ai 715 già installati sui corpi principali dello stabile e consentono a Mako Shark di aumentare l’energia prodotta da 280 a 310 Kw/h. «Grazie a questa potenza, Mako Shark è completamente indipendente dalla rete per il riscaldamento e il raffrescamento di tutti i locali - rileva l’azienda - Non solo: l’attuale estensione del nostro impianto ora ricopre il 60% del fabbisogno di energia elettrica. Nel 2023, tra gli investimenti, una parte consistente del budget per gli interventi strutturali sarà riservata a un ulteriore incremento del numero di pannelli fotovoltaici, fino ad arrivare a ricoprire l’80% del fabbisogno di energia per tutti i reparti produttivi dell’azienda. L’obiettivo di Mako Shark in questo senso è continuare a rinnovarsi come azienda a partire dal modo in cui sceglie di “mettere in moto” ogni giorno la sua filiera produttiva».

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