Fornitore Offresi a Lariofiere dal 9 all’11 febbraio. Focus formazione: pochi profili tecnici per la meccanica

Lariofiere L’allarme formazione nella prima giornata del salone della subfornitura che si apre questa mattina. «Famiglie e aziende devono fare i conti con la realtà»

La crisi energetica ha fatto ombra al vero problema strutturale per il sistema industriale e artigiano: il reperimento del personale che trascina con sé una serie di domande sul sistema educativo, sulla questione demografica, sul mancato orientamento, anche da parte delle famiglie che rinunciano a un ruolo di guida, e sulla percezione che gli stessi ragazzi hanno del futuro.

Temi complessi che saranno affrontati da Giulio Sapelli, economista, Aldo Bonomi, sociologo, insieme a Raffaele Crippa, direttore ITS Lombardia Meccatronica e a Stefano Mariani, direttore Centro di formazione professionale Enfapi Como, nel corso del convegno di giovedì 9 febbraio per l’inaugurazione a Lariofiere di Fornitore Offresi: “Shock energetico o shock demografico e occupazionale? Manca l’energia o il personale qualificato?”. Ci sarà anche la testimonianza di Mattia Fensi, giovane con formazione in ITS Meccatronica e assunto dal Gruppo Pittini di Verona.

In sala Porro, alle 11, dopo i saluti istituzionali di Fabio Dadati, presidente Lariofiere, Mauro Caprani, sindaco di Erba, Alessandro Fermi, presidente del Consiglio regionale della Lombardia, sono previste le introduzioni di Sebastiano Barisoni, vicedirettore Esecutivo Radio24 che modererà l’incontro, e di Marco Galimberti, presidente Camera di Commercio di Como-Lecco.

«Manca la capacità di fare un esame di realtà da parte delle famiglie e anche delle aziende – mette a fuoco Stefano Mariani in base alla sua esperienza alle direzione di Enfapi Como – i genitori non riescono a dare indicazioni concrete ai ragazzi, li assecondano in modo molto generico. Vero che bisogna tener conto di ciò che un individuo esprime, ma è giusto anche guidarlo. Non riguarda solo i ragazzi ma anche gli adulti: sembra che le scelte siano più emozionali che ragionate, ponderate. E i ragazzi sentono di poter entrare e uscire da delle scelte professionali come si entra ed esce da un’app, senza un progetto di vita strutturato. Poi si perdono anni e se nel frattempo non si costruisce una professionalità, così alla fine si è certo sempre liberi di scegliere, ma alla fine si sceglie quello che si trova».

Fattore attrazione

Anche l’asticella delle aziende si è abbassata. Se prima si faceva selezione adesso i rapporti si sono capovolti e bisogna rendersi attrattive.

«Le aziende devono prendere atto che non esiste più un elenco di diplomati dal quale attingere – prosegue Mariani anticipando i temi della giornata - in questo momento l’incontro tra azienda e persona si trova in percorsi più strutturati, per esempio attraverso i tirocini. Si lavora sul personale investendo tempo, per conoscere le persone e capire per quali ruoli possono esprimere un valido profilo».

Gli Its

Sposta l’attenzione sugli Its Raffaele Crippa, percorsi di formazione terziaria professionalizzante non accademica spesso indicati come possibile parziale soluzione per la mancanza di incontro tra sistema formativo e imprese.

«L’industria meccanica si è profondamente modificata in questi ultimi 20 anni sotto l’ondata delle trasformazioni tecnologiche multifattoriali. Una trasformazione – spiegherà poi Giulio Sapelli - che può avere conseguenze critiche su due fronti. Il primo fronte è tipicamente industriale e formativo. Il secondo è geo-strategico: il centro dell’accumulazione capitalistica mondiale si sposterà dall’Europa all’Indo-Pacifico? Dinanzi a tutto ciò molti studiosi e osservatori politici continuano a stupirsi della capacità di resistenza e di risposta delle imprese italiane».

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