Festa delle imprese, Gozzi ottimista: «L’Italia è al lavoro»

Lecco La serata del giornale sulle eccellenze locali. Ospite il presidente di Duferco, che lancia la sfida: «Le imprese facciano marketing per attirare i giovani»

LECCO

Un momento di incontro e approfondimento, per confrontarsi con i protagonisti dell’economia locale sui temi più scottanti della complessa congiuntura attuale, tra caro energia, inflazione e difficoltà nel reperire personale. Non senza, naturalmente, uno sguardo ottimista al futuro, tra gli applausi a chi il difficile periodo l’ha attraversato mantenendo le proprie posizioni o addirittura rafforzandosi.

Gli onori di casa

Ieri sera la Casa dell’economia ha ospitato la Festa delle imprese, l’evento organizzato dal giornale La Provincia, in partnership con Banca Intesa Sanpaolo, che ha vissuto anche il momento della premiazione delle dieci migliori aziende in termini di fatturato, con altre dieci meritevoli di menzione.

A fare gli onori di casa, il direttore del nostro quotidiano, Diego Minonzio, che ha aperto la serata ricordando l’impegno giornaliero a mettere le imprese al centro, con i vari prodotti editoriali e annunciando novità editoriali per i prossimi mesi, sempre in ambito economico.

Dopo il saluto del prefetto Sergio Pomponio, del presidente della Camera di Commercio Marco Galimberti e di Alfonso Tentori di Banca Intesa Sanpaolo, la parola è passata a Vittorio Colombo, responsabile della redazione di Lecco de La Provincia, che ha presentato la rivista “Imprese Lecco”, in edicola dal 14 dicembre.

L’intervento

L’ospite della serata è stato Antonio Gozzi, presidente di Federacciai e di Duferco Italia Holding, docente universitario e patron della squadra di calcio della sua città, la Virtus Entella.

«Abbiamo lavorato tanto sul Caleotto, dove abbiamo realizzato investimenti significativi – sono state le sue prima parole, ricordando la compartecipazione con Feralpi nella storica azienda siderurgica lecchese -. Ha avuto un momento di abbandono, ma oggi è una fabbrica all’avanguardia: sono felice di aver partecipato alla sua rinascita».

Sollecitato da Minonzio, quindi, l’imprenditore ha spostato la propria attenzione sulla situazione attuale. «L’inflazione aveva raggiunto le due cifre, l’ultima volta, 40 anni fa. Questa cambia il modo di ragionare di imprese e consumatori. Ci sono due scuole di pensiero: chi sostiene che sia un fenomeno violento ma passeggero e chi invece la considera destinata a diventare strutturale. Io appartengo alla prima corrente. In Europa è stata causata sostanzialmente dalla guerra e dallo shortage di energia, a livello mondiale invece da ingorghi nelle supply chain. Sono convinto che si riuscirà a riequilibrare domanda e offerta».

Autonomia

Importante però che l’Italia conquisti la propria autonomia dal gas russo, magari sfruttando il «mare di gas» (Mediterraneo) in cui si trova, anche in funzione del fatto che «siamo i più infrastrutturati».

Riguardo le rinnovabili, invece, c’è un gap importante da colmare, considerato che «in siderurgia lavoriamo 8mila ore l’anno e fotovoltaico ed eolico coprono massimo 2.200 ore. Abbiamo bisogno di energia di base decarbonizzata e questa si ricava solo da due tecnologie: nucleare (sul quale Federacciai e Ansaldo Nucleare hanno iniziato a ragionare con un gruppo di lavoro) e utilizzo del carbon capture sulle centrali a gas».

Bisogna quindi, come Paese, difendere anche in sede europea gli interessi nazionali: «non capisco perché non si debba difendere un vantaggio competitivo di questo livello». Sulla formazione, ha evidenziato ancora Gozzi, le stesse aziende devono fare marketing più spinto, per far capire alle famiglie, «che considerano la formazione tecnica una formazione di serie B», che questa invece «dà sicuramente molto più dei licei».

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