Altro anno top di Icam Cioccolato. Ricavi a 207 milioni con un +10% sul 2021

Il bilancio La storica azienda lariana del cioccolato in crescita sia sul mercato italiano sia all’estero. La nuova sfida: il polo per la logistica a Lambrugo

Risultati positivi per Icam Cioccolato che ha chiuso il 2022 con un fatturato di 207,4 milioni di euro, +10% rispetto al 2021 e +18,3% rispetto al 2020. In un contesto complesso per la tensione sui prezzi delle materie prime è significativo anche il dato relativo al valore aggiunto che ammonta a 91,4 milioni di euro, in crescita a livello assoluto rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente (+11%) e al 2020 (+17,2%).

Nel 2022, la storica azienda lecchese con stabilimento a Orsenigo ha registrato un aumento del fatturato sia sul mercato domestico (+9,1%) sia su quello estero (+8,1), anche se l’analisi dei ricavi conferma la prevalenza sulla piazza estera (60%) – particolarmente affezionato al cacao biologico e fair trade che Icam esporta oggi in 73 Paesi – rispetto al mercato nazionale (40%).

I brand

Nello specifico, le vendite hanno interessato le tre principali aree di business che vede i prodotti a marchio dell’azienda (Vanini, Agostoni e Icam Professional) primeggiare con il 47% della quota di fatturato generata, merito anche delle attività di marketing e comunicazione a supporto dello sviluppo del brand, in particolare a sostegno dele tavolette e praline a marchio Vanini e della linea professionale Agostoni.

Seguono, in ordine di rilevanza, le private label presenti nella gran parte delle insegne della grande distribuzione italiana ed estera con il 37% e, infine, i prodotti semilavorati forniti all’industria dolciaria (16%), che si affida a Icam per completare e rendere qualitativamente eccellenti le proprie produzioni.

Nello specifico, il mercato della grande distribuzione nel primo semestre 2022 ha mantenuto i prezzi stabili verso i consumatori finali per limitare il rischio di ulteriore inflazione.

Al contrario, il secondo semestre 2022 è stato contraddistinto in maniera più marcata da incrementi generalizzati con un deciso taglio della pressione promozionale.

«Nonostante un 2022 caratterizzato da fattori macroeconomici esterni che hanno generato instabilità sui mercati mondialie inciso sul normale svolgimento delle attività e sui risultati economici della Società,siamo riusciti a mantenere un trend in crescita grazie all’adozione di misure di revisione dei listini di vendita per far fronte allo sfavorevole scenario congiunturale e ad un piano di contenimento dei costi di struttura. Il tutto ci ha consentito di perseguire un piano di sviluppo e di crescita sia nella gestione di business sia nelle strategie di investimento, sempre nel pieno rispetto dei quattro principi cardine che guidano da oltre 75 anni il nostro agire e che sono al centro della nostra Corporate Identity: filiera, persone, ambiente e innovazione», ha dichiarato Angelo Agostoni, presidente di Icam.

La filiera

L’azienda presta, infatti, la massima attenzione a tutti i player (produttori di zucchero, latte, vaniglia, frutta secca e altri ingredienti che contribuiscono alla realizzazione di ogni ricetta): questi ultimi possono, infatti, entrare a far parte della filiera Icam solo dopo aver condiviso e firmato il codice etico dell’azienda, che nel 2021 ha raccolto il 100% dei fornitori di materie prime.

Lo stesso codice è stato firmato anche dal 96% dei fornitori da cui Icam acquista il cacao.

Per il 2023, l’impegno di Icam focalizzato al raggiungimento degli obiettivi del nuovo Piano Industriale d’impresa 2022-2025, che prevederà operazioni di natura straordinaria per sostenere la crescita della società, tra cui la gestione del controllo di un’area logistica di circa 11mila mq, a Lambrugo, per implementare ulteriormente in particolare il processo di revisione organizzativa ed operativa della funzione logistica.

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