Zona bianca, le regole
No al coprifuoco, sì alle mascherine

La proposta delle Regioni, recepita dal ministro della Salute prevede che - fermi restando i criteri base della prevenzione, mascherine, distanziamento, areazione e sanificazione luoghi chiusi, si possano anticipare al momento del passaggio le riaperture delle attività economiche

A giorni molte regioni, tra cui la Lombardia, potrebbero entrare in zona bianca.

È condivisa con il governo la linea di azione proposta dalle Regioni, che sarà poi recepita in una prossima ordinanza del Ministro della Salute: la proposta prevede che - fermi restando i criteri base della prevenzione, mascherine, distanziamento, areazione e sanificazione luoghi chiusi - una volta che una Regione entri nella zona bianca, sia superato il cosiddetto “coprifuoco” e si possano anticipare al momento del passaggio le riaperture delle attività economiche e sociali per le quali la normativa vigente dispone già la ripresa delle attività in un momento successivo. Lo fanno sapere le Regioni in un comunicato.

Nella proposta, inoltre «il riferimento per lo svolgimento delle attività è quello delle “Linee guida per la riapertura delle attività economiche e sociali”, adottate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e degli altri protocolli, ai sensi dell’art. 12 del d.l. 65/2021».

La condivisione della linea di azione per le zone bianche è emersa dopo l’incontro fra il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il Presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, a cui hanno partecipato anche Giovanni Rezza, Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute e Silvio Brusaferro, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità.

Rimangono in vigore tutte le regole e i protocolli per lo svolgimento delle varie attività, come la ristorazione o il commercio. Le discoteche invece restano chiuse.

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